PALERMO – “A Gela la coalizione è al 50 per cento, evidentemente c’è stata una difficoltà del candidato sindaco”. Quando ancora la conta dei voti non si è conclusa, Rosario Crocetta traccia un primo bilancio della tornata elettorale. Un bilancio entusiastico per tutti i comuni diversi da quello che ha guidato: “Il centrosinistra – afferma – vince dappertutto. Si vince ad Agrigento con Firetto, a Raffadali, mandiamo un candidato al ballottaggio a Bronte, in casa di Firrarello. A Marsala il candidato del Pd, che proviene dal Megafono, vince al primo turno, a Barcellona va al ballottaggio Maria Teresa Collica, sostenuta dal Megafono anche senza il Pd… insomma: in Sicilia vinciamo ovunque”.
Poi, però, c’è Gela. Gela, cioè la città del governatore. Dove però, assicura Crocetta, “il Megafono ha raccolto il 12-15%, insomma un risultato uguale ai 5 Stelle, e poi il Pd ha preso il 18%, la lista del sindaco il 7. La coalizione va meglio che altrove, il voto a sinistra è molto saldo”. Angelo Fasulo, però va verso un ballottaggio da affrontare, stando agli ultimi dati, dal secondo posto: “Ci sono stati troppi candidati a sindaco – taglia corto il presidente della Regione – e con undici nomi in campo nessuno può vincere al primo turno. Fra l’altro c’era anche Di Dio, che era iscritto al Pd. Io non posso rimproverarmi nulla: ho sostenuto Fasulo con lealtà”. Gli errori, secondo il Crocetta-pensiero, ci sono stati: “Forse avremmo dovuto fare le primarie – commenta il governatore – ma sono fiducioso sul ballottaggio. È stata una campagna elettorale difficile, con un sacco di trappole. Sono certo che da qui al ballottaggio Fasulo possa spiegare meglio il progetto di riconversione industriale dell’Eni”.
Il governatore: "Per il Pd successi ovunque. Nella mia città le liste sono al 50 per cento, evidentemente c'è stata una difficoltà del candidato sindaco. Con Fasulo, però, sono stato leale. Sono fiducioso sul ballottaggio".
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