Crocetta agli ambientalisti: |“Punto su energie alternative” - Live Sicilia

Crocetta agli ambientalisti: |“Punto su energie alternative”

Al centro dell'incontro con varie sigle ambientaliste, avvenuto in commissione Ambiente, le trivellazioni offshore

 

Trivellazioni
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PALERMO – Un nuovo passo avanti verso lo stop delle autorizzazioni per le trivellazioni nel Canale di Sicilia giunge dalla commissione Ambiente riunitasi quest’oggi all’Assemblea regionale siciliana. All’incontro con il cartello di associazioni ambientaliste hanno preso parte anche il governatore Rosario Crocetta e l’assessore al Territorio Mariella Lo Bello.

“Confermiamo la nostra attenzione all’ambiente ed al paesaggio – sottolinea Crocetta –. Le trivellazioni vanno contro a due elementi fondamentali per l’economia della Sicilia, vale a dire la pesca ed il turismo. Alcune di queste autorizzazioni non ci riguardano in modo preciso come Regione, ciò non toglie però che saremo severi nel giudicare quelle richieste che richiedono il nostro via libera”. Il governatore ha anche annunciato novità in merito ad iniziative legate all’autonomia energetica della Regione: “Tutta la Sicilia può vivere di energie alternative. Il mare è una grande risorsa. A proposito di energie alternative, a Termini Imerese stiamo dando l’ok ad una struttura che produrrà energia da materiale biologico”.

Soddisfazione intanto da parte del cartello di associazioni presenti in commissione, ovvero Greenpeace, Comitato Stoppa la piattaforma, Agci-Agrital Sicilia, LegaCoop Pesca Sicilia e Touring club italiano. “Siamo soddisfatti dalla risposta del presidente Crocetta – sostiene Giorgia Monti, responsabile mare di Greenpeace Italia – e di come la Regione siciliana si sia schierata fermamente contro la strategia del petrolio e a favore di un piano energetico che punti su fonti rinnovabili. Adesso attendiamo che questi impegni si concretizzino in atti concreti, a partire da un’opposizione formale ai progetti di perforazione che rischiano di devastare il Canale di Sicilia e l’economia delle comunità costiere siciliane”. Intanto le associazioni denunciano alcune sviste che hanno segnato finora i procedimenti di concessione della Valutazione di impatto ambientale. Spicca il caso della concessione provvisoria per il braccio di mare fra Agrigento e Sciacca, dove c’è un riferimento all’altezza delle onde misurata da una boa posta al largo di Monopoli, in provincia di Bari. “Si tratta di un altro ‘copia e incolla’ come se ne sono già rinvenuti in altre richieste di autorizzazione – afferma Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia –. Esiste infatti un’analoga boa a Mazara che poteva fornire i dati necessari. Le compagnie petrolifere fanno finta di preparare studi di valutazione ambientale ma in realtà usano sempre lo stesso formato”. Giannì sottolinea quindi come le aree interessate alle possibili trivellazioni sono quelle “in cui si riproducono i gamberi, le acciughe ed il nasello. Le tre principali risorse della pesca siciliana”. Prossima data importante quella del 23 aprile, entro cui la Regione dovrebbe formalizzare la propria opposizione formale, che comunque non ha valore vincolante. La responsabilità delle autorizzazioni offshore è infatti del ministero.

 

 

 

 


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