Crollo viadotto Scorciavacche, dopo 10 anni imputati assolti - Live Sicilia

Crollo viadotto Scorciavacche, dopo 10 anni imputati assolti

Cade l'accusa anche per Pietro Ciucci che guida la società per il ponte di Messina

PALERMO – A dieci anni di distanza dal crollo del viadotto Scorciavacche i tre imputati sono stati assolti dal tribunale di Palermo.

Al termine della requisitoria la Procura aveva chiesto 4 anni di carcere per l’ex presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, 3 anni e 3 anni e 6 mesi per i dirigenti Stefano Liani e Michele Vigna.

Crollo del viadotto, il processo

Il cedimento del viadotto avvenne il 30 dicembre 2014, una settimana dopo l’inaugurazione lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento in territorio di Mezzojuso.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, non c’erano le condizioni per l’apertura. L’opera non era stata collaudata. Mancava addirittura la commissione di collaudo.

Perché dunque fu dato il via libera alla circolazione? Secondo l’accusa, che non ha retto, sarebbe stata un’operazione mediatica, utile per un ritorno di immagine dell’azienda e del suo presidente.

Ciucci oggi è amministratore delegato della “Stretto di Messina, la società che dovrà costruire il Ponte.

Nei mesi scorsi la prescrizione aveva spazzato via l’accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti e falso.

I capi d’accusa

Erano usciti dal processo i dirigenti Claudio Bucci, Maria Coppola, Salvatore Giuseppe Tonti, i rappresentanti dell’impresa Giuseppe Buzzanca, Stanislao Fortino, Fulvio Giovannini, Pierfrancesco Paglini, Giuseppe Russello e Nicolò Trovato.

Non è andata prescritta l’ipotesi di induzione a dare o promettere utilità (legati ad obiettivi aziendali e possibili premi) e per il solo Vigna anche quella di attentato alla sicurezza dei trasporti perché l’imputato ha deciso di rinunciare alla prescrizione.

Ad incidere sui tempi del processo è stato un conflitto di competenza risolto dalla Cassazione. A sollevare il tema furono i legali delle difese fra cui Fabrizio Lanzarone, Enrico Sorgi, Giovanni Crimi, Alfonso Sorge e Andrea Crescimanno. I supremi giudici stabilirono che la sede naturale del processo era Palermo e non Termini Imerese o Roma. Palermo perché è la città dove furono firmati in contratti con l’impresa Bolognetta scpa, mentre a Roma ha sede l’Anas e a Termini Imerese ricade il tratto di strada.

A segnare la storia del processo anche i passaggi di sezione, le riassegnazioni e persino l’iscrizione in una sezione sbagliata del Tribunale.

Oggi l’assoluzione piena con la formula per non aver commesso il fatto decisa dal tribunale presieduto da Fabrizio La Cascia.

Ciucci: “Troppi dieci anni per una sentenza”

 “Ho la massima fiducia nella giustizia però se essa impiega 10 anni per accorgersi che un fatto non sussiste è un tempo troppo lungo: é una giustizia che diventa poco giusta. Prendiamo atto della notizia positiva di ieri, dopo dieci anni ci si accorge che il viadotto Scorciavacche non era mai crollato, ci sono voluti 10 anni per accertarlo”. A dirlo Pietro Ciucci, presidente della Stretto di Messina, che ha commentato la sentenza.


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