Totò Cuffaro, molti si chiedono: ma che sta facendo Totò Cuffaro in questo momento?
“Offro un contributo, sia pure limitato, ora spiego perché”.
L’ultima volta in cui si è sentito parlare di lui con un vigore intessuto di polemiche, fu in occasione delle elezioni comunali di Palermo. La questione era quella, notissima, del rapporto politico tra il candidato del centrodestra (oggi sindaco), Roberto Lagalla e i condannati per mafia Cuffaro e Dell’Utri. Ora la coalizione sta affrontando un altro momento difficilissimo nel ‘pasticcio’ del dopo Musumeci, sempre alla ricerca del famoso ‘candidato di sintesi’.
Spieghi pure.
“Per primi voi giornalisti avete ritenuto che la mia presenza fosse inopportuna. Dunque, ora, faccio un passo indietro. Non volete me? Accomodatevi. Ci sono tutti gli altri”.
E lei?
“Faccio quel poco che posso, cum grano salis, senza più stare in prima fila. Insisto: non mi volete? Avrete gli altri”.
Che fa, polemizza?
“No, dico la mia, mentre osservo quello che succede nel centrodestra”.
E che succede nel centrodestra?
“Che siamo molto distanti dalla comprensione del fatto che bisogna stare insieme e cercare un candidato forte”.
Perché?
“Perché, purtroppo, in questi anni, si è preferito litigare, piuttosto che lavorare in sintonia. Ma la vera rivoluzione consiste nel costruire, non nel distruggere”.
Ma a lei, anche se non è possibile, piacerebbe fare di nuovo il presidente della Regione?
“Non è possibile, appunto”.
A lei piacerebbe?
“Dovete chiederlo ai siciliani”.
Ma a lei…
“Va bene, rispondo. Se potessi esserlo senza gli ostacoli noti, sì, mi piacerebbe farlo, al servizio della Sicilia. E, quando parlo di ostacoli noti, non mi riferisco soltanto alla legge, ma anche al fardello umano che mi porto sulle spalle. Però, la realtà è un’altra”.
Musumeci sembra al passo d’addio, cosa pensa di lui?
“Siamo stati distanti e non per scelta mia, ma è andata così. Altrimenti gli sarei stato vicino, se ne avessi avuto il modo. Sono stato, nonostante tutto, il primo a dire che non potevano esserci ostracismi e pregiudiziali per nessuno, tantomeno per il presidente della Regione”.
Ha visto? Berlusconi è attivissimo. Interviene sul ponte di Messina.
“Ed è una cosa che mi fa molto piacere. Il mio governo e il suo lo stavano costruendo davvero, ancora deve esserci il modellino da qualche parte”.
E dice pure che, con il presidenzialismo, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dovrebbe dimettersi.
“E qui sbaglia. Non potrebbe mai esserci una ricaduta sul Quirinale. Sergio Mattarella è e rimarrà un grande Capo dello Stato”. (Roberto Puglisi)