PALERMO – “Alla politica chiedo di andare oltre le nomine, di pensare alla salute dei siciliani e riflettere anche sulla salute degli operatori”. Lo dichiara Totò Cuffaro, segretario nazionale della Democrazia Cristiana.
“Questi ultimi giorni sono stati caratterizzati dalle nomine nella sanità – prosegue -. Né politicamente né professionalmente, tuttavia, sono riuscito ad appassionarmi al tema o ai nomi in questione. Il risultato credo, però, abbia del grottesco e puzza di prevaricazioni“.
Le risorse umane, “vera eccellenza”
Cuffaro dice di essere colpito e commosso invece “dalla notizia della scomparsa a Palermo di due infermieri che lavoravano in due importanti ospedali della città. Fino all’ultimo sono rimasti impegnati in prima linea, coprendo turni di emergenza con una pressione lavorativa che solo persone di grande forza riescono a sostenere”.
“Il loro esempio – continua – ci ricorda che il ruolo strategico di chi si occupa di coloro che soffrono e hanno bisogno di aiuto rappresenta la vera eccellenza della sanità. A loro e a tutti coloro che ogni giorno, con grandi sacrifici, portano avanti un sistema sanitario che non è certo perfetto, manca per esempio un supporto psicologico ove necessario, va dedicata la massima attenzione”.
Il richiamo alla buona politica
“Sono proprio le risorse umane che lavorano a qualsiasi livello negli ospedali che fanno la differenza per il successo di ogni azione di cura – sottolinea ancora il leader della Dc -. Per quanto accaduto a questi due infermieri e per tutti quelli che ogni giorno dedicano la loro vita ai pazienti, chiedo ai nuovi direttori che si insedieranno di dimenticare chi li ha sponsorizzati e di mettere al centro chi lavora per i malati. I cittadini, tutti, hanno diritto a potersi curare bene e senza attese infinite”.
“La sanità è un bene comune, e il vero valore che la sostiene sono tutte le persone che, con dedizione e passione e abnegazione, si dedicano a chi ha bisogno di cure – conclude Cuffaro -. La buona politica deve occuparsi di questo e deve porre rimedio ove si verificassero lacune”.