PALERMO – Con il voto favorevole di 36 deputati su 36 votanti oggi l’Assemblea regionale siciliana ha approvato la legge per la “cultura della pace in Sicilia”. La legge si occupa della promozione dei diritti umani, della cultura di pace e di cooperazione all’accoglienza, della lotta al razzismo e a qualsiasi forma di discriminazione.
Per conseguire questi risultati, la normativa che ha visto come primi firmatari Giuseppe Lupo (Pd), Stefania Campo (M5s), Claudio Fava (Misto), valorizza le iniziative culturali e di informazione, di ricerca, di educazione e di aiuto umanitario, anche promossi da enti, istituzioni culturali, associazioni cooperative e organizzazioni non governative legalmente riconosciute, che svolgano attività di educazione alla pace e ai diritti umani.
La legge prevede inoltre la creazione di un registro regionale delle associazioni operanti per la pace, un premio per la non violenza e per i diritti umani che sarà conferito ogni anno dal Presidente della Regione,Comitato permanente per la pace di cui farà parte un rappresentante di Palazzo d’Orleans, tre di Palazzo dei Normanni e sei rappresentanti del mondo delle associazioni operanti per la pace. Prevista inoltre la creazione di un Centro di documentazione ed iniziativa sui problemi del disarmo mediterraneo e della difesa non armata e non violenta.
“Questa legge – ha affermato, capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo – traccia un percorso importante, fornisce strumenti che possono avere una grande efficacia nella diffusione di una cultura di pace, solidarietà, integrazione, rispetto dei diritti umani e contro ogni forma di razzismo. La Sicilia – ha aggiunto Lupo – può e deve porsi sempre più come perno del dialogo e dell’integrazione nel Mediterraneo avere gli strumenti normativi che agevolano questa missione è un importante passo avanti”.
“Abbiamo chiesto di estendere il contenuto della legge anche con la lotta al razzismo. – ha raccontato Tommaso Calderone (Fi) che poi ha aggiunto: – Lanciamo un segnale chiaro e incontrovertibile: l’odio e gli estremismi non ci appartengono e vogliamo contrastarli garantendo il pieno rispetto di ciascuno”.
“In un momento politicamente e socialmente di estrema delicatezza – ha commentato Stefano Pellegrino (Fi) presidente della commissione Affari istituzionali -, si è ritenuto necessario, anche con la massima condivisione di Forza Italia, introdurre una legge in favore di una cultura di pace e di antirazzismo per vincere la paura sociale che si è formata nei confronti dei migranti, dei rifugiati e dei popoli di discendenza africana. L’odierna attività legislativa – ha concluso – è finalizzata a ricostituire una reale coesione sociale, peraltro auspicata e ribadita con convinzione anche dal nostro coordinatore Gianfranco Miccichè”. Proprio nel pomeriggio il presidente dell’Ars, in un’intervista a LiveSicilia aveva commentato proprio la legge che Sala d’Ercole si apprestava ad approvare così: “Oggi votiamo una legge ideale, quella sulla pace e il razzismo, per dire che il siciliano non è un unno”.