Da otto mesi vivono in auto: | "Dateci una casa o ci uccidiamo" - Live Sicilia

Da otto mesi vivono in auto: | “Dateci una casa o ci uccidiamo”

Messina
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”Se entro le 12 del prossimo 12 luglio non ci daranno una casa popolare ci suicideremo davanti al Comune di Messina, così chi non si è voluto interessare al nostro caso si assumerà finalmente le sue responsabilità’. Salvatore Castorina, 41 anni e Veronica Li Causi, 24 anni, disperati perchè senza lavoro e senza casa minacciano di uccidersi perchè non hanno ancora avuto risposte dalle istituzioni: da otto mesi vivono in una fiat 600. Nonostante il forte caldo dormono con i finestrini chiusi insieme al loro cane Cindy, per paura che qualcuno la notte li possa assalire. Non riescono a pagarsi un affitto. Salvatore a Messina è conosciuto, è stato speaker di successo di una radio locale e impiegato alla Cisl.

”Ho lavorato con la Cisl – racconta – con un contratto di collaborazione e mi occupavo di dichiarazioni di redditi. Quando ho chiesto un aumento e un contratto migliore mi hanno mandato via. Nel frattempo ho lavorato anche per 15 anni in uno studio di commercialista in nero, prendevo 750 euro, ed eravamo già in difficoltà perchè pagavamo 320 euro di affitto”.

”Qualche mese fa a settembre – continua – mi ha licenziato perchè non c’erano piu tanti clienti. Da un giorno all’altro mi sono trovato senza stipendio e siamo finiti in strada. Abbiamo chiesto aiuto alle nostre famiglie, ma non ci hanno voluto dare una mano perchè da sempre hanno osteggiato la nostra relazione e nel momento del bisogno, ci hanno rinnegato”. ”Viviamo perchè mi era rimasto qualche soldo da parte – racconta – e vado avanti solo con quelli, ma stanno per finire. Ogni tanto qualcuno ci da qualcosa, ma noi non vogliamo la carità. Mia moglie è parrucchiera e io sono ragioniere ma siamo disposti a fare qualsiasi lavoro. E’ un nostro diritto avere anche una casa popolare”. Per il Comune, però, senza sfratto esecutivo non scatta il diritto all’abitazione.

”Viviamo in condizioni igieniche pessime, – continua – ci laviamo nelle fontanelle o in qualche casa di accoglienza”. ”’Siamo stanchi e stufi di aspettare – conclude Salvatore – le abbiamo tentate tutte”.

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