CATANIA – La memoria corta. Sembra questa la caratteristica principale di alcuni politici nostrani che, negli ultimi tre mesi, sono riusciti a rinnegare il proprio passato, anche recentissimo, per collocarsi o ricollocarsi all’interno degli schieramenti che, si presume, possano ottenere i migliori risultati. Una memoria talmente a breve termine da dimenticare addirittura quanto accaduto appena tre mesi fa, in occasione delle elezioni Regionali. Tanti i cambiacasacca, i passaggi da una coalizione all’altra, anche in occasione del voto del 4 marzo. A cominciare dall’ex vicepresidente designato del candidato del centrosinistra Fabrizio Micari, Giovanni La Via.
L’eurodeputato, esponente del PPE in Europa, dopo il tramonto politico del ministro degli Esteri – che non si candida al Parlamento – e la fine di Alternativa Popolare, ha comunicato con una nota ufficiale la propria adesione “al progetto politico del centro-destra” confermando il suo sostegno alla coalizione in vista del voto del 4 marzo. “All’indomani delle elezioni regionali in Sicilia, come annunciato su questa pagina- scrive l’eurodeputato su Facebook – ho avviato un periodo di riflessione, cui è seguito un momento di confronto all’interno di Alternativa Popolare per capire la ragion d’essere del partito e la direzione che avrebbe dovuto prendere una volta conclusasi questa legislatura”.
Periodo di riflessione terminato a pochi giorni dalle Politiche con tanto di endorsment per uno schieramento: quello opposto a quello per il quale era stato designato vicepresidente, ovvero la coalizione di centrosinistra. Cosa di cui è consapevole l’eurodeputato che, infatti, risponde ancor prima che gli vengano poste, alle domande sul voltagabbana a poche settimane dal voto nazionale. “Il progetto di AP, che abbiamo vissuto con grande impegno e convinzione, dando il nostro pieno contributo al Paese in un momento di crisi è oggi concluso – sottolinea La Via prima di continuare – ritengo sia quindi arrivato il momento di fare una scelta coerente con i miei valori popolari e con quelli del mio elettorato, che mi portano a collocarmi in maniera netta nell’area di centro-destra”.
Coerenza, elettorato: delle due l’una. O l’elettorato era quello che avrebbe dovuto premiarlo come vicepresidente designato di Fabrizio Micari, votando dunque per la coalizione di centrosinistra alle ultime Regionali. O, tre mesi fa, il nome di La Via è stato speso per rappresentare qualcosa, un tecnico civico di ispirazione popolare, forse per dare forza al nome del rettore di Palermo, ma non certo per dare voce alla base. Un aspetto, questo, ben evidenziato dai consiglieri comunali che a Palazzo degli Elefanti gravitavano in quota La Via. L’ex gruppo Progetto popolare si è infatti squagliato dopo la scelta dell’europarlamentare di sostenere il centrosinistra – in coerenza, comunque, con quanto fatto a livello nazionale dagli uomini di Alfano – e i tre consiglieri sono confluiti in movimenti e partiti di centrodestra.
Vero è che La Via è un esponente, e ben riconoscibile, del Ppe in Europa, di chiara estrazione di centrodestra. In questo l’eurodeputato è sicuramente coerente, ma il passaggio da uno schieramento all’altro, per quanto benedetto dalla base, resta evidente. Certo, La Via non è il solo a cambiare schieramento: prima di lui a ufficializzare il passaggio, in questo caso a Forza Italia, dopo aver sostenuto il centrosinistra per anni, è stato in primis Pino Firrarello – la posizione di Giuseppe Castiglione non è ancora ufficializzata – che ha annunciato il passaggio al partito di Silvio Berlusconi, al quale ha aderito anche l’ex candidato all’Ars con Centristi per Micari, Giovanni La Magna.
Diversa la “destinazione” di un altro politico catanese, anche lui cambiacasacca. Marco Forzese, già uomo dell’Udc e candidato alle ultime Regionali con i Centristi per Micari, sarebbe pronto a passare a Diventerà Bellissima. Il dialogo tra l’ex deputato regionale e il movimento di Nello Musumeci sarebbe fitto, “Stiamo discutendo – afferma Forzese. Sono amico di Ruggero Razza (l’assessore regionale alla Sanità n.d.r.) che stimo non solo perché è giovane e volenteroso, ma anche per la capacità politica”.
Forzese, però, ci tiene ad evidenziare la propria coerenza politica. “Non rinnego il mio rapporto con Casini – dice – né quanto ho fatto in precedenza. Ma – spiega – con la mancata candidatura di D’Alia, il progetto sul quale avevamo lavorato è finito. Allora mi chiedo perché proseguire in qualcosa alla quale gli stessi quadri dirigenti non credono”.
Venerdì si terrà una riunione con i dirigenti e i consiglieri comunali, proprio per valutare l’eventuale – per non dire probabile – passaggio a Db. “Mi sembra il luogo migliore – conclude – dove portare le mie idee”. E per riorganizzarsi. Per le Politiche, d’altronde, sembra troppo tardi. Tra le mire dei “centristi”, “fermi un giro per questa tornata elettorale”, come detto il sottosegretario Giuseppe Castiglione, potrebbero esserci a questo punto Comune e Provincia.