PALERMO – “Oggi abbiamo deliberato di iniziare una indagine in commissione Antimafia sul livello di corruzione dentro il sistema sanitario regionale. L’inchiesta della Procura di Palermo evidenzia meccanismi degenerativi senza precedenti. Occorre intervenire e inviare messaggi chiari per il futuro”. Così Nicola D’Agostino, capogruppo di Italia Viva all’Ars. Che chiede al governo di far fuori le aziende su cui gravano ombre di corruzione.
La richiesta di D’Agostino
“In commissione Sanità ho chiesto all’assessore Razza di individuare i corrotti nell’Amministrazione e licenziarli ove possibile – prosegue D’Agostino -; ma anche che alle aziende individuate come corruttrici venga negato il titolo ad essere fornitori di beni e servizi nei nostri ospedali. Queste aziende vanno messe alla porta trovando i sistemi giuridicamente più adatti, ma occorre farlo subito e con grande rigore”.
D’Agostino si riferisce alle aziende coinvolte nell’indagine sul presunto giro di corruzione attorno a maxi-appalti della sanità siciliana, che ha portato all’applicazione di dieci misure cautelari.
L’indagine dell’Antimafia
Oggi, intanto, come annunciato dallo stesso D’Agostino, la commissione Antimafia dell’Ars presieduta da Claudio Fava ha deliberato di avviare un’indagine sulla Sanità in Sicilia. Nei prossimi giorni si lavorerà a un calendario di audizioni. La commissione si soffermerà su interferenze su nomine e appalti guardando a un periodo che abbraccia le ultime tre legislature. L’inchiesta procederà in parallelo a quelle i corso sui beni confiscati e sullo scioglimento di alcuni comuni siciliani per infiltrazioni mafiose (oggi la seduta ha riguardato il caso di Scicli).