ll Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge “ponte” che disciplina l’assegno unico nel 2021, per le famiglie che oggi non abbiano diritto ad altri assegni.
Il provvedimento, su iniziativa del ministro della Famiglia Elena Bonetti farà partire a luglio la misura per le famiglie che oggi non hanno accesso a sostegni, dagli autonomi e i disoccupati, per poi estendere l’assegno a tutti nel 2022.
L’assegno unico darà un beneficio medio nel 2021 di 1.056 euro per nucleo e 674 euro per figlio. L’assegno “ponte” sarà compatibile con il reddito di cittadinanza e con eventuali altre misure di Regioni e Comuni.
Dal primo gennaio 2022 l’assegno diventerà permanente e universale.
A chi spetta l’assegno unico?
L’assegno spetta a lavoratori dipendenti, autonomi o incapienti. Possono fare richiesta tutte le mamme dal settimo mese di gravidanza. Si tratta di un assegno mensile per tutte le famiglie che hanno un figlio fino a 21 anni a carico. Avrà un valore massimo di 250 euro, in base all’Isee, ed è composto da un valore fisso e uno variabile al variare del reddito complessivo della famiglia.
La stragrande maggioranza l’80% delle famiglie italiane, che ha un un Isee al si sotto dei 30 mila euro, dovrebbe ricevere circa 160 euro. L’importo diminuisce proporzionalmente all’aumento dell’Isee.