Dal Comune al "Re dei rifiuti" |Mistero sulle sorti del Bernini - Live Sicilia

Dal Comune al “Re dei rifiuti” |Mistero sulle sorti del Bernini

Terminata la procedura di vendita del complesso immobiliare. Ma a Palazzo degli Elefanti non va neanche un euro.

la trattativa
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CATANIA – Entrate per due milioni duecentonovantottomila euro, ma il Comune non vedrà un soldo. E’ giunta a termine la lunghissima vendita del complesso Bernini, le quattro palazzine nei pressi di piazzale Sanzio acquistate da Palazzo degli Elefanti nel lontano 1999 dall’allora sindaco Bianco per la cifra di 8 miliardi di lire e mai utilizzate in quasi vent’anni. La titolarità dell’immobile è stata trasferita ai nuovi proprietari – “A & D COSTRUZIONI GENERALI S.R.L.” con sede in San Gregorio cli Catania per la quota di 2/10 indivisi e alla “PARDIVI SERViZI S.R.L.”, con sede a Melilli (SR) per la quota di 8/10 indivisi. Società balzate alle cronache per l’inchiesta Piramidi che ha svelato il presunto sistema illecito che aveva come regista l’imprenditore Carmelo Paratore. 

Una procedura lunga anni – più volte il complesso era stato messo in vendita senza acquirenti tanto che la vendita è poi stata affidata a Cassa depositi e prestiti – che si è conclusa con la vendita senza incanto dell’edificio,  il cui l’incasso, precisamente 2.298.112,00 euro però servirà interamente per pagare i debiti per cui  lo stesso complesso era stato pignorato.

E’ scritto nero su bianco nel provvedimento, pubblicato il 1 febbraio a firma di Maurizio Trainiti, nel quale si chiede di inserire tra le entrate dell’ente la somma ricavata dalla vendita ma, contestualmente, si legge come quanto introitato dovrà essere utilizzato per i creditori che avevano avviato procedura esecutiva. Si tratta del Centro Assistenza di Riabilitazione “Villa Regina” e dell’Associazione Socio-Assistenziale Sanitaria “La Sacra Famiglia”. “Si rende necessario – si legge – acquisire il decreto di assegnazione  delle somme ed il loro riparto a favore dei creditori che hanno avviato i pignoramenti”.

Insomma, una vendita senza benefici, se non quello di alleggerire il peso dei debiti che grava sul Comune. “I soldi non sono arrivati al Comune proprio perché l’immobile era oggetto della procedura esecutiva – spiega l’assessore al bilancio,  Salvo Andò. Le vendite che stiamo ponendo in essere invece – prosegue – riguardano la dismissione del patrimonio immobiliare e sarà saranno effettuate su base d’asta”. Andò spiega come all’interno del Bilancio previsionale approvato nel 2017 sia stata riportata una valutazione delle schede degli immobili certificati attraverso la convenzione con le associazioni notarili. Certificazione che potrebbe essere modificata in base a una nuova verifica dei prezzi di mercato, per cui verranno messi in vendita immediatamente soltanto gli immobili già certificati nel 2013. “Per il resto – spiega ancora Andò – bisognerà attendere le nuove certificazioni. In ogni caso – continua – metteremo già in vendita alcuni immobili, botteghe e altro, anche per tastare il mercato. Confido  che i nuovi bandi potranno essere predisposti già nel mese di marzo”.

Le prime unità che andranno in vendita dovrebbero essere i 32 appartamenti di via Volturno ed altre unità immobiliari sparse per la città. L’elenco andrà in Consiglio comunale il prossimo 13 febbraio: al quinto punto dell’ordine del giorno si legge infatti “Approvazione elenco immobili di proprietà comunale suscettibile di dismissione e valorizzazione per l’anno 2018 per il triennio 2018/2020 integrazione del Piano delle valorizzazioni e dismissioni del patrimonio immobiliare del comune di Catania approvato con deliberazione comunale il 3 aprile del 2017”.

Per le sorti del complesso Bernini, invece, non ci sono ancora certezze. Come conferma l’avvocato Francesco Carpinato. “L’operazione è avvenuta prima del sequestro – spiega l’amministratore giudiziario della della società passata sotto la guida dello Stato, dopo il coinvolgimento nelle operazione Piramidi  L’acquisto avviene infatti un mese prima dell’operazione della Finanza e dei Carabinieri; tre mesi dopo il reinserimento nella White List (LEGGI). Ci siamo trovati questo immobile nel patrimonio aziendale. L’azienda che curiamo esegue lavori pubblici bonifiche e messa in sicurezza di siti contaminati, oltre all’attività di trasporto di rifiuti pericolosi. Abbiamo In corso lavori importanti come la realizzazione della discarica di Gela e la bonifica dei gasometri di Palermo della Amg. La società ha parecchi immobili importanti – continua – tra questi abbiamo trovato il complesso Bernini che immaginiamo fosse stato acquistato come puro investimento immobiliare, per diversificare le attività dell’azienda. L’acquisto è stato fatto infatti insieme alla Generali impianti che si occupa appunto di impiantistica elettrica: probabilmente avrebbero dovuto occuparsi della demolizione e ricostruzione dell’immobile per realizzare unità immobiliari approfittano del Piano casa”.

Progetto che oggi, però potrebbe non essere portato a termine da questa amministrazione. “A parte il fatto che non abbiamo rinvenuto un progetto dell’opera, che pare prevede anche il recupero dell’area abbandonata di fronte. Ci sono le solite difficoltà di accesso al credito bancario delle società che, sebbene in bonis e dotate di ottimi reting bancari, sono in amministrazione giudiziaria. Sono tuttavia in corso – prosegue – delle trattative avanzate con la Generali per verificare la possibilità di rilevare il nostro 80% o trovare un altro acquirente perché non so se l’azienda avrà autonomamente la forza finanziaria per portare avanti il progetto. Al momento sto facendo una relazione al tribunale per verificare le condizioni di fattibilità da parte dell’amministrazione giudiziaria di portare avanti il progetto eventualmente trovare un’altra soluzione non escludendo la vendita a terzi”.

 

 

 

 


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