CATANIA – Visitare l’ex Monastero dei Benedettini con un clic, senza spostarsi da casa. Girovagare per i saloni ed i tesori dei monaci, senza mai perdersi davvero grazie ad un “virtual tour” per immagini. Condividere con i propri amici su Facebook, Twitter (l’account da seguire è @benedettini_oc), Instagram (@monastero_dei_benedettini_ct), Foursquare (Monastero dei Benedettini) e sugli altri social media lo stupore e la meraviglia di uno splendore antico. Questi gli obiettivi del nuovo sito web www.monasterodeibenedettini.it disponibile anche in inglese.
Il Monastero passa dal reale a virtuale: grazie al sito internet è possibile conoscere meglio e in qualunque momento uno dei gioielli architettonici che tutto il mondo ci invidia, meta ogni anno di moltissimi visitatori. E’, infatti, il complesso monastico più grande d’Europa, per alcuni è secondo soltanto a quello portoghese di Mafra, per altri ha il primato assoluto in termini di grandezza e magnificenza.
Oggi è la sede del dipartimento di Scienze umanistiche dell’ateneo catanese (Disum), dopo essere stato per anni il cuore della Facoltà di Lettere e Filosofia, e della Facoltà di Lingue e Letterature straniere. Ma ha una lunga storia da raccontare, compreso il suo passato ruolo di ospedale e presidio militare durante la Guerra. Vicende raccontate dal 1558 ai giorni nostri, grazie al lavoro del webmaster Francesco Grasso. E’ tutto all’interno, con foto d’epoca che raffigurano, ad esempio, l’architetto Giancarlo De Carlo a cui si deve il recupero dell’intera struttura, e news sul “Museo della Fabbrica“.
Tra le altre chicche del sito, una sezione dedicata ai più piccoli (“Il Monastero per i ragazzi”) con tutte le attività junior, ed una ricca sezione Multimedia con video ed interviste.
Il via questo pomeriggio, con un “taglio del nastro” simbolico a cui parteciperanno, tra gli altri, il fotografo che ha scattato le 13 immagini ad alta definizione del Tour Virtuale Antonino del Popolo, e Francesco Mannino di “Officine Culturali“. E ancora, l’ex preside di Lettere Enrico Iachello, Salvatore Adorno, Ivano Mistretta, A concludere, l’intervento del prof. di Sociologia dei Media Digitali Davide Bennato.
“Non vogliamo solo dare visibilità statica – spiega a Live Sicilia Catania Francesco Mannino di “Officine Culturali” – ma creare un sito vivo, con tante possibilità di interazione. Si potrà, ad esempio, visitare in anteprima gli ambienti prima della visita vera e propria, facendosi un’idea il più realistica possibile degli ambienti e degli spazi. Ci saranno aggiornamenti in tempo reale sugli eventi ospitati al Monastero”. Mannino spiega anche chi c’è dietro il sito: “Un team quasi tutto al femminile, con un’età media di 28-29 anni, composto da esperti in beni culturali e scienze della comunicazione”. Aspetto importante è la dimensione imprenditoriale: “La Cultura paga: sono state oltre 40mila le persone che hanno contribuito alle nostre visite guidate. La nostra e’ un’ “impresa culturale“: stiamo cercando di rendere reale la sua sostenibilità economica, magari creando in futuro percorsi più articolati”.
“L’apertura del sito – aggiunge il docente di sociologia dei media digitali Davide Bennato – colma un’assenza che non poteva andare oltre. Infatti il Monastero è uno dei luoghi più belli della città ed ha sua visibilità anche sul web come testimonia la pagina Wikipedia dedicata e la sua presenza su portali come Tripadvisor. Inoltre il sito è utile poichè è stato pensato per essere un punto di partenza in quanto ha estensioni anche sui social media come Facebook e Twitter. Molto importante lo strumento del virtual tour che non solo fa venire voglia di visitare questo luogo straordinario ma anche di ritornarci per aggiungere ulteriori dettagli ad una conoscenza che non smette mai di stupire. Queste idee creative rendono il sito del Monastero dei Benedettini all’altezza di altri spazi virtuali nazionali e internazionali”.
“La presentazione – spiegano i creatori del sito – sarà un pretesto per discutere sul tema della valorizzazione del patrimonio culturale attraverso le nuove tecnologie. Con la digital revolution anche i musei, i monumenti e i parchi archeologici sono stati chiamati in causa per migliorare la propria comunicazione e la propria interazione con il pubblico: la promozione dei contenuti e dei valori del patrimonio culturale passa attraverso le tradizionali guide cartacee, il passaparola, i supporti cartacei, la segnaletica, ma anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione: siti web, multimedia, apps e social network. Le nuove tecnologie e il web 2.0 hanno la capacità di narrare le attrazioni del luogo – mediatore di identità, di valori comuni e di bellezza – a chi è fisicamente e geograficamente lontano, invitandolo poi alla visita reale. I new media, capaci di rendere sempre più efficienti ed efficaci le strategie di comunicazione del patrimonio, non esauriscono il bisogno materiale della fruizione e la validità dell’esperienza che essa costituisce. Vedere con i propri occhi il bene culturale è ancora (e lo resterà a lungo) il totem di ogni essere umano”.
Gli appassionati di beni culturali esultano per la svolta hi-tech del Monastero: “La città ha bisogno – spiega a LiveSicilia il responsabile Gruppo Giovani della delegazione Fai di Catania Marina Cafà – di iniziative che partano dai giovani, frutto di una grande creatività imprenditoriale legata al ruolo della cultura. Il Monastero dei Benedettini è già da anni un “Punto Fai” ed i soci hanno facilitazioni economiche e sconti per fruire delle iniziative organizzate da Officine Culturali”. Proprio il Fai ha promosso, qualche tempo fa, un affollato incontro su “Come promuovere i beni culturali attraverso i social media“: protagonisti Facebook, Twitter, Instagram, WordPress, Pinterest, illustrati proprio dal prof. Bennato.
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