L’ex sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, potrebbe essere costretto a rimborsare quasi mezzo milione di euro. Secondo il pubblico ministero della Corte dei conti, De Rubeis e, in misura minore, il vicesindaco Giovanni Sparma, avrebbero causato un danno erariale all’amministrazione locale con il conferimento di incarichi nei Comuni di Lampedusa e Linosa. Il procedimento nasce da un esposto del gruppo consiliare del Partito democratico in ordine a presunte irregolarità nella nomina dei componenti dell’Ufficio di Gabinetto del sindaco.
Come evidenzia il procuratore, il sindaco con una determinazione ha costituito nel 2007 l’ufficio “per supportare le funzioni di indirizzo e controllo” che era composto da una sola persona, poi lo ha potenziato nel 2008 prima con due persone e poi con altre dodici fino ad arrivare a 27 dipendenti di cui otto di categoria A, sette di categoria B, otto di categoria C, quattro di categoria D. “Il potere discrezionale di ricorrere a professionalità esterne da adibire ad organi di staff e di diretta collaborazione del vertice politico – sostriene il pm -, e in siffatti organi rientra l’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, non risulta svincolato dal rispetto del canone costituzionale di buona amministrazione di cui i principi di efficacia ed economicità dell’azione amministrativa costituiscono fondamentale emanazione”. Secondo l’accusa le nomine e le proroghe dei soggetti esterni operate dal sindaco e in un caso dal vicesindaco, si connotano di “plurimi elementi di illegittimità e conseguente inutilità” e si riscontra “una intollerabile trasgressione, sia di regole elementari istintivamente percepibili di buon senso gestionale”.