Il disegno di legge che riforma il commercio tornerà al vaglio della commissione Attività produttive dell’Ars, così come annunciato stamani dal presidente della commissione Salvino Caputo. Si tratta dell’ennesimo stop per il ddl firmato dall’assessore Marco Venturi (nella foto). Il testo in realtà era approdato a Sala d’Ercole già la scorsa settimana ma con una “coda” di 240 emendamenti, tanto da indurre Venturi a chiedere un primo rinvio della discussione per trovare un’intesa. Da qui la decisione di fissare un incontro con i capigruppo per trovare una sintesi. L’incontro però non è mai avvenuto. Alle 16 la nuova seduta dell’Assemblea e la richiesta di rinvio in commissione fatta dallo stesso Venturi: “Vista l’ampia discussione che si è aperta chiediamo di rinviare il testo in commissione e speriamo, in 15 giorni, di riportarlo in Aula”.
Favorevole al ritorno in commissione, Salvino Caputo secondo il quale “In queste condizioni il ddl non poteva andare in aula per la discussione. Ci sono dieci articolo e quasi 300 tra emendamenti e subemendamenti… troppo. Troppe richieste di approfondimento, troppi emendamenti per andare avanti”. Contrari invece Fabio Mancuso (Pdl) e Pino Apprendi (Pd). Ma se il primo ha proposto il ritiro del ddl da parte del Governo, l’esponente del Pd si è detto “sconcertato dalla richiesta dell’esecutivo e convinto che in questo modo si privi il Parlamento del diritto di discutere e votare, eventualmente bocciare, il testo”. Il ddl prevede come “regola ordinaria” la chiusura domenicale e festiva, non affidando questa scelta esclusivamente all’esercente.