PALERMO – “Abbiamo atteso quasi un mese, abbiamo auspicato un incontro che non c’è mai stato, abbiamo presentato una proposta di modifica utile per garantire la corretta applicazione dell’ordinanza ma ciò non è servito per far capire al sindaco Orlando che questo provvedimento sta penalizzando pesantemente i gestori che hanno le attività regolarmente registrate, con dipendenti in regola, affitti da pagare e costi di gestione assai elevati che, in un mercato inflazionato ed in un momento di crisi come quello globale che stiamo attraversando, stentano a sopravvivere”, lo dice Eduardo De Filippis, consigliere della VII Circoscrizione e portavoce insieme ad Antonio Ferrante, presidente di Efatà, dei 70 gestori che hanno firmato il documento “contrordinanza”.
“Adesso dopo aver avvisato più volte l’amministrazione comunale, dopo aver sottolineato le nostre pretese costruttive , non ci resta che agire giuridicamente impugnando l’ordinanza presentando un ricorso al TAR. Ci sono troppe criticità, una di questa riguarda l’applicazione in tutta il perimetro cittadino di questo provvedimento, quando per legge andrebbe prevista una suddivisione in aree”.
“In questa città – conclude De Filippis – si è avviato un percorso di repressione nei confronti di alcuni settori favorendo la legalizzazione dell’abusivismo. Abbiamo registrato la volontà da parte di altri consiglieri di circoscrizioni ed alcuni consiglieri comunali di firmare insieme a noi il ricorso che sarà presentato la prossima settimana”.