De Luca: "L'arresto? Lo sapevo | Vi offro il caffè del galeotto" - Live Sicilia

De Luca: “L’arresto? Lo sapevo | Vi offro il caffè del galeotto”

"Non mi vogliono come sindaco di Messina, un parente di un magistrato sapeva del mio arresto"

Il deputato ai domiciliari
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PALERMO – “Sapevo che mi avrebbero arrestato, perché già certi ambienti mi avevano avvertito“. Cateno De Luca parla attraverso il suo profilo di Facebook e lo fa in calce a una foto che lo immortala mentre sorseggia un caffè: “Il caffè del galeotto”, scherza rivolgendosi ai suoi elettori.

 

Cateno De Luca (foto pubblicata su Facebook)

“Oggi più di ieri – continua De Luca – vi dico che anche questo procedimento finirà come gli altri quattordici: archiviati o con sentenza di assoluzione. Nei prossimi giorni saprete il perché non vogliono che io faccia il sindaco di Messina. Ringrazio i militari che stamattina alle ore 7:25 hanno suonato alla mia porta per arrestarmi in quanto sono stati un esempio di professionalità, gentilezza e riservatezza”.

E De Luca fa intendere che l’arresto era ampiamente previsto: “Io – dice infatti – li aspettavo da qualche giorno. Io sto bene, ora sono agli arresti domiciliari a Fiumedinisi e penso solo a preservare mia moglie, i miei figli, la mia famiglia dall’ulteriore calvario giudiziario che li attende”. Poi un pensiero a chi ha votato per lui il 5 novembre, consentendogli di conquistare l’elezione a Sala d’Ercole: “Chiedo scusa ai miei sostenitori ed elettori per ciò che subiranno nei prossimi giorni – dice De Luca –  Posso solo dirvi – prosegue – che i fatti contestati risalgono al periodo 2007 – 2012 per i quali risulta pendente presso la commissione tributaria regionale un procedimento: mi contestano che io avrei agevolato il Caf Fenapi ad evadere il fisco e quindi non sarei io l’evasione ma il Caf Fenapi di proprietà della Fenapi che ha oltre 300 mila soci”.

Insomma, De Luca non fa fatica a definirsi un perseguitato: “Dedico questa ulteriore battaglia – scrive infatti – ai perseguitati dell’ingiustizia che non hanno avuto la forza ed i mezzi per ottenere giustizia. State sereni io non mollo. Preservate il nostro meritatissimo ed onestissimo successo elettorale dagli attacchi dei medesimi ambienti che già sapevano del mio arresto. Tale richiesta – prosegue – risale al 10 gennaio 2017 ed il Gip per motivi a noi non troppo ignoti ha firmato l’ordinanza di arresto il 3 novembre 2017″.

E il motivo, fa intendere De Luca, sarebbe legato a questioni di natura politica. “Io – prosegue infatti – avevo annunciato la mia candidatura a sindaco di Messina nel comizio del primo gennaio 2017 in Piazza Municipio a Santa Teresa di Riva. A dicembre 2016 avevamo depositato l’ennesima denunzia nei confronti di una parte della magistratura di Messina ed alcuni organi inquirenti che avevano commesso troppi “errori” nei procedimenti penali aperti a carico di Cateno De Luca: ben 15 procedimenti penali di cui già chiusi 14 con sentenze di assoluzione perché il fatto non sussiste e varie archiviazioni per l’inconsistenza delle accuse. Pregate per me – conclude – e per la mia famiglia e per gli altri indagati che nulla c’entrano in questa storia”.

C’è spazio anche per una citazione evangelica: “‘Beati i perseguitati a causa della giustizia – dice – perché di essi è il regno dei cieli'”. Conclude poi con un appello agli elettori: “Condividete se potete il presente post. Vi saluto offrendovi virtualmente il caffè del galeotto”.

*Aggiornamento ore 15.15
“Sono sereno, già venerdì sera in piazza Cairoli sono stato avvicinato da un noto personaggio della politica siciliana, e anche ritengo della massoneria nonché parente molto stretto di magistrati, il quale mi ha fatto i complimenti per la campagna elettorale e mi ha detto: ‘lo sai che è tutto inutile quello che hai fatto. Questo stesso personaggio, il lunedì, ha telefonato a un nostro amico nonché suo collaboratore e gli ha detto, che era inutile l’elezione di Cateno perché sarebbe stato arrestato e sarebbe subentrato il primo dei non eletti Danilo Lo Giudice”. Così in un video su Fb, il deputato regionale appena eletto Cateno De Luca, da stamani ai domiciliari con l’accusa di evasione fiscale.


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