De Raho: "Le mafie distruggono le imprese sane, problema mondiale" - Live Sicilia

De Raho: “Le mafie distruggono le imprese sane, problema mondiale”

Il procuratore nazionale antimafia all'evento "Sicurezza, innovazione e complementarietà": "I Paesi devono collaborare"

“Sicuramente l’innovazione è molto importante, la polizia di Stato tra l’altro  sta per varare una nuova direzione centrale contro il cibercrime che metterà insieme le competenze della polizia scientifica e le competenze di quella che oggi è  la  polizia postale. Un vero e proprio polo tecnologico”.

A dirlo oggi pomeriggio al Palacongressuli di Taormina il prefetto Lamberto Giannini capo nazionale della polizia  e direttore generale della Pubblica Sicurezza durante il convegno “Sicurezza, Innovazione e complementarietà”.”Cercheremo di dare risposte sempre più raffinate -prosegue –  Giannini -e performanti Detto questo è importantissimo il fattore umano e la preparazione , e nelle nostre scuole formiamo sempre di più contro questo tipo di contrasti”.” Sulla necessità della collaborazione tra le Forze dell’ordine e della magistratura dei diversi paesi si è soffermato Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo che ha dichiarato: “Le mafie hanno assunto questa ulteriore caratteristica: quella di comunicare nel globo abbattendo le fontiere e le distanze. Se si vuole contrastare efficacemente le mafie  è  necessario che tutti i paesi si attrezzino per impedire loro di svolgere le attività criminose, soprattutto quelle che si infiltrino nell’economia globale”.

Le infiltrazioni mafiose

Anche perché prosegue De Raho– queste infiltrazioni distruggono o  indeboliscono fortrmente l’economia delle imprese sane. Bisogna garantire alle imprese sane di svolgere correttamente il proprio lavoro ed impedire alle imprese mafiose di infiltrarsi nel tessuto sano del globo. Non è  più un problema di un paese, il problema è del mondo intero per questo parlavo di armadio digitale in cui inserire le informazioni di tutti gli stati perché quello che può essere utile ad esempio nel Regno Unito è probabilmente presente  in Brasile, o quello che è necessario per l’Italia è probabilmente presente in Cina. Quindi se riuscissimo a creare una cooperazione giudiziaria e di polizia capace di condividere in pieno le conoscenze saremmo sicuramente sempre più forti delle mafie”. Sui problemi della magistratura è intervenuto Gaetano Silvestri giurista e già presidente della Corte Costituzionale  che ha sottolineato:

“La soluzione è antica e si chiama separazione dei poteri,che significa rispetto dell’indipendenza della magistratura e da parte di quest’ultima utilizzare  contenimento nell’ambito della giurisdizione. Purtroppo in varie occasioni non si è avuta ne l’una ne l’altra”. C’è stata – prosegue Silvestri  – una politicizzazione in modo cattivo e  deteriore di parte della magistratura che ha dato luogo agli scandali che abbiamo visto nel consiglio Superiore della Magistratura. Tuttavia,  spero si possa trovare una soluzione armonica di funzionamento delle istituzion, senza la quale noi viviamo in una conflittualità continua che non può che portare alla disgregazione”. Infine l’organizzatore del convegno il questore di Messina Gennaro Caporluongo ha ribadito: “La polizia di Stato di stato deve contare sulla partecipazione per la tenuta di sicurezza del paese che non può essere affidata esclusivamente forze di polizia e alla magistratura, ci devono essere una pluralità di condotte che vedono protagonista la società civile. A dirlo il questore di Messina Gennaro Caporluongo durante il convegno. “Ci deve essere – prosegue Caporluongo – partecipazione da parte delle istituzioni, delle famiglie, gli imprenditori, i lavoratori: tutti quelli che possono dare un contributo alla tenuta del nostro paese”.


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