Il pacchetto di norme su sicurezza e immigrazione è in arrivo sul tavolo del Consiglio dei ministri. Si tratta di una coppia di provvedimenti, riuniti in un unico decreto legge, che portano la firma del vice premier leghista Matteo Salvini. A darne notizia è stato lo stesso titolare degli Interni, intervenendo alla trasmissione di La7 “Non è l’Arena”. La discussione fra i membri del Governo giallo-verde arriva dopo lo slittamento della settimana scorsa. Secondo quanto riportato dall’agenzia Adnkronos, i testi sono stati sottoposti ad alcune modifiche: eliminata una serie di norme a cui – sembra – mancasse il carattere d’urgenza, necessario per procedere per vie governative. Ma i punti “limati” potrebbero tornare in gioco attraverso la discussione in Parlamento.
Nello specifico, si prevede l’allungamento dei tempi di permanenza nei Centri per i rimpatri da tre a sei mesi. Ridimensionamento anche per gli Sprar (Servizi per i richiedenti asilo e rifufiati) che in questi anni hanno permesso la distribuzione dei migranti in oltre 4mila comuni. Ma la norma più controversa resta senza dubbio lo stop dei permessi di soggiorno per motivi umanitari: verranno disposte delle restrizioni nell’acquisizione della cittadinanza e l‘istituzione di permessi speciali, per meriti civili o cure mediche.
Infine, i decreti prevedono alcune misure nell’ambito dell’inasprimento della lotta alla mafia. Nasceranno in Italia quattro sedi periferiche dell’agenzia nazionale che si occupa dei beni confiscati alla criminalità organizzata.