Denunciò i suoi estorsori| Incendiata una Bmw di Calì - Live Sicilia

Denunciò i suoi estorsori| Incendiata una Bmw di Calì

L'auto data alle fiamme

L'auto era custodita in un deposito di Villagrazia di Carini, è andata distrutta. Gianluca Calì: "Ho fiducia nei magistrati, ma sono stanco".

In provincia di Palermo
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PALERMO – Una nuova intimidazione ai danni dell’imprenditore antimafia Gianluca Calì, titolare della concessionaria d’auto “Calicar” di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. Una Bmw X5 dal valore di ventimila euro a lui intestata è stata data alle fiamme e distrutta. Era custodita in un deposito all’aperto nella zona di Villagrazia di Carini. “Quest’auto – spiega Calì – era stata venduta ad un cliente che non aveva saldato il pagamento. Ne avevo quindi ottenuto la riassegnazione e si trovava attualmente sotto sequestro. Qualcuno è riuscito ad accedere nell’area e a dargli fuoco. Dopo quello che è successo a Milano, un mese fa ai miei figli (due uomini si sono avvicinati alla baby sitter chiedendo chi fossero i figli di Calì, ndr) è l’ennesimo attacco che subisco. Sono sempre fiducioso nella magistratura, ma non posso negare di essere stanco”.

Calì ha denunciato i suoi estorsori diversi anni fa ed ha permesso il loro arresto. Dopo un attentato ai danni della sua attività commerciale si è ribellato e la sua lotta al racket continua tuttora. E’ tra i trentasei imprenditori che hanno denunciato e fatto arrestare ventidue persone nella zona di Bagheria, durante l’ultimo blitz antimafia. Per lui non è mai stata disposta la scorta, ha acquistato di tasca propria un’auto blindata per sentirsi più al sicuro ed ha raccontato la sua storia alla trasmissione “Le Iene”, nella puntata andata in onda lunedì sera.

“Domani – dice il capogruppo dei Cinque stelle al Senato, Mario Michele Giarrusso, componente della Commissione Antimafia – andrò in prefettura di Palermo e alla procura per sollecitare strumenti più adeguati per la protezione di Calì. Il prefetto precedente aveva sottovalutato la situazione e non aveva fornito alcuna protezione ad una persona che ha denunciato estorsori e fatto arrestare diverse persone”. La denuncia è stata presentata ai carabinieri.

Ancora intimidazioni nei confronti di chi denuncia. L’attentato nei confronti di Calì  deve avere come conseguenza una forte reazione di società civile, associazioni e istituzioni. Per noi è indispensabile, infatti – dice Patrizia Di Dio, Presidente di Confcommercio Palermo -, che parallelamente a sostenere la denuncia e la promozione di una cultura della libertà di impresa che reagisca ai tentativi di estorsione e prevaricazione, ci debba essere Il nostro sostegno e quello della società civile a favore di chi denuncia. Chi compie un passo del genere, soprattutto in questi territori – conclude la Di Dio -, non può essere lasciato solo, noi siamo al  fianco di questi imprenditori a rivendicare il diritto alla tutela da parte dello Stato”.


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