MASCALI. E’ Rosario Caltabiano, consigliere comunale di maggioranza a Riposto ed ex assessore della giunta Caragliano, il nuovo direttore tecnico del Consorzio per il servizio di depurazione dei liquami di Mascali.
Una nomina che scatena una bufera in riva allo ionio.
Il comune di Riposto, nei cui scranni consiliari siede proprio Caltabiano, è infatti uno dei cinque enti consorziati, con una quota pari al 23%. Le restanti sono suddivise, in rapporto proporzionale alla popolazione, tra i comuni di Giarre con il 43%, Mascali con il 16%, Fiumefreddo di Sicilia con il 15%, ed infine Sant’Alfio con il 3%.
Lo scorso 6 maggio il Consorzio ha avviato la procedura ad evidenza pubblica per individuare un professionista esterno a cui affidare l’incarico di direttore tecnico. Tra le sette domande pervenute anche quella del consigliere Caltabiano, che ha ottenuto l’incarico per sei mesi, rinnovabile, percependo mensilmente 1400 euro.
Una nomina votata con delibera all’unanimità, alla presenza del segretario generale Anna Bongiorno e poi ratificata dal Cda, dai sindaci Roberto Bonaccorsi, Enzo Caragliano, Marco Alosi e Giuseppe Nicotra. Assenti i commissari straordinari del comune di Mascali.
E la questione adesso si pone con forza. Il consiglio comunale è organo di indirizzo e di controllo politico e amministrativo di tutte le attività dell’ente, comprese le partecipate ed i consorzi di cui il comune fa parte.
Un incarico quindi quello di direttore tecnico del depuratore consortile soggetto anch’esso alla vigilanza dei cinque consigli comunali che fanno parte del Consorzio.
Il comma 1 dell’articolo 63 del decreto legislativo 267/2000 recita: “Sono incompatibili con la carica di sindaco, consigliere comunale o circoscrizionale l’amministratore o il dipendente con poteri di rappresentanza o di coordinamento di ente, istituto o azienda soggetti a vigilanza, e in cui vi sia almeno il 20 per cento di partecipazione, da parte dell’ente locale o che dallo stesso riceva, in via continuativa, una sovvenzione in tutto o in parte facoltativa quando la parte facoltativa supera il 10 per cento del totale delle entrate dell’ente”. Una norma che sembra centrare pienamente il caso.
Tra i compiti descritti nel disciplinare d’incarico di direttore tecnico, inoltre, c’è anche la cura dei rapporti con gli enti statali, regionali e locali, cioè anche con il consiglio comunale di cui Rosario Caltabiano fa parte.
Investito in pieno dalla polemica, Caltabiano interviene. “Per me è un onore essere stato scelto per ricoprire il ruolo di direttore tecnico del Consorzio, che svolgo con assoluta dedizione. Ne è prova – ha detto Caltabiano – il duro lavoro compiuto nelle scorse settimane, insieme allo staff tecnico, per rielaborare il progetto sulla condotta sottomarina e trasmetterlo agli organi competenti al fine di evitare la perdita del finanziamento. Ma svolgo con la stessa dedizione – ha proseguito – il ruolo di consigliere comunale che per me significa servizio civico e non lavoro. Sono due ambiti differenti, non ritengo che via sia incompatibilità”.
Non ne sono sicuri però gli stessi sindaci che lo hanno nominato. Interpellati, hanno preso tempo.
Il sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi, il cui voto ha un peso rilevante in considerazione della quota detenuta dal comune, ha dichiarato di non aver valutato l’ipotesi al momento della scelta. “Verificheremo in tempi brevi – ha detto Bonaccorsi – se vi siano cause di incompatibilità. Ma se ci fossero – ha concluso – sarebbero nel ruolo di consigliere comunale e non di direttore tecnico”. Per il primo cittadino giarrese, quindi, Rosario Caltabiano dovrebbe dimettersi da consigliere comunale.
Il sindaco di Sant’Alfio Giuseppe Nicotra si è detto all’oscuro del doppio ruolo ricoperto dal neo direttore tecnico. “A questo punto – ha dichiarato Nicotra – dovremo valutare la questione”.
Stessa posizione per Marco Alosi, sindaco di Fiumefreddo di Sicilia, che interviene anche sulle cause di inopportunità: “Sono valutazioni – ha commentato – che dovrebbe fare lo stesso Rosario Caltabiano”.
Non è stato possibile interpellare il primo cittadino ripostese Enzo Caragliano, che si trova fuori sede. Il segretario generale del Consorzio Anna Bongiorno, invece, non ha voluto rilasciare dichiarazioni, affermando di non essere autorizzata a farlo. E intanto i consiglieri comunali ripostesi d’opposizione si dicono pronti a dare battaglia in aula.