Di Paola: "Lanciamo il 'Campo Sicilia' per battere il centrodestra"

Di Paola: “Lanciamo il ‘Campo Sicilia’ per battere il centrodestra”

La coalizione, la risposta a La Vardera. Il percorso tra "ritiri spirituali" e sfide

PALERMO – Sul M5s capolista della coalizione verso le regionali, Ismaele La Vardera è stato chiaro, intervistato dal direttore di LiveSicilia Roberto Puglisi. “Sediamoci – ha detto – a capire cosa vogliamo fare per la Sicilia”. Come risponde a questo invito?
“Nella riunione regionale del M5s, con 400 partecipanti tra attivisti, sindaci e consiglieri comunali. Io ho detto ‘capofila’ riferendomi alla ricostruzione della coalizione. Ho detto che il M5s è maturo per essere capofila nella costruzione dell’alternativa”.

Nuccio Di Paola, segretario regionale del M5s, vicepresidente vicario dell’Ars, è in viaggio sulla Palermo-Catania “con la macchina personale e senza autista”, sottolinea, quando lo invitiamo a parlare dell’altro percorso, quello della coalizione di centrosinistra. Tra “ritiri spirituali” e “santi protettori”, ecco la strada dei miracoli secondo Di Paola.

Qual è il percorso da fare, secondo il M5s?
“Bisogna dare un’anima alla coalizione e poi bisogna aggregare ed è chiaro che il M5s e io in prima persona mettiamo a disposizione il forte ascolto che ci ha contraddistinto in questi anni. Ci vuole molta pazienza e molto ascolto”.

Quando si riferisce ‘all’ascolto’ cosa intende?
“Da 15 anni quasi fondamentalmente sono nel movimento 5 stelle con molti ruoli, attivista, assessore comunale, deputato all’Assemblea regionale siciliana. Sono stato candidato alla presidenza, sono vicepresidente vicario, ho imparato che per tenere tutto, il M5s vanta 24 deputati, per costruire una coalizione, sia fondamentale l’ascolto. Noi mettiamo a disposizione la caratteristica di ascoltare le anime della coalizione e metterle insieme. Quindi noi ci poniamo come capofila dando a disposizione l’ascolto”.

A proposito di ascolto, ha sentito che si torna a parlare delle primarie tra alcune anime della coalizione, per la scelta del candidato presidente?
“Ad oggi io vorrei costruire una coalizione e trovare un candidato presidente che non si proponga di arrivare secondo. Il nostro obiettivo deve essere di governare la Regione siciliana e non cercare di arrivare dopo gli altri”.

E quindi come dovrebbe sceglierlo questo candidato?
“Possiamo sceglierlo con un concorso di canto, qualcuno si inventa la fata turchina. Per l’esperienza che ho maturato in questi anni, se ci poniamo di governare la Regione Siciliana è fondamentale una persona che abbia la credibilità e dia garanzia di un buon governo della Regione Siciliana”.

In sintonia con La Vardera non ha risposto, in prima battuta, sulle primarie!
“Ho risposto con un pizzico di ironia. Propongo un concorso di bellezza! Le primarie servono solo a dividere, ce lo ha insegnato il 2022. Dobbiamo lavorare a una coalizione unita, il candidato presidente sarà la persona che terrà unita la coalizione. Dove il campo largo ha vinto non sono state fatte le primarie”.

Dopo le ultime regionali, lei è l’ultimo candidato presidente rimasto all’opposizione di Schifani, com’è possibile?
“Lo devo ai siciliani, il voto è importante e rimarrò ben saldo all’opposizione ed è chiaro che quella esperienza di candidatura e di percorso che si è fatto, non è mai sufficiente all’ascolto. Il mio compito è quello di stare dietro alle quinte di tutta l’opposizione”.

La Vardera ha detto “sediamoci a capire cosa vogliamo fare per la Sicilia”
“Su questo sono assolutamente d’accordo, anticipo che nei prossimi giorni ci saranno degli incontri, vedo novembre come un mese cruciale per iniziare un percorso che stiamo costruendo. Incontri importanti”.

In una conferenza stampa, insieme a La Vardera e Chinnici era uscita fuori l’ipotesi di un ‘ritiro spirituale’ per dare vita alla coalizione. Era una battuta o serve un miracolo per unire tutti?
“Serve un’impresa/miracolo per battere il centrodestra in Sicilia. Ma sono convinto che dall’unione di questa enorme pluralità che rappresenta l’alternativa, questa grande impresa può essere realizzata. Per fare un’impresa tutti dobbiamo unirci e avere l’anima da trasmettere ai siciliani e pensare le riforme per la Sicilia. Penso alla Sicilia e a una riforma sulla restanza e sulla ritornanza”.

A proposito di ‘imprese’, una parte del Pd pare che nella coalizione vedrebbe anche gli autonomisti di Lombardo
“Di questo ne parleremo, ma noi dobbiamo essere alternativi al governo Schifani. A me interessa aggregare tutti quelli che sono alternativi a Schifani”.

E quindi è per un campo realmente largo?
“Sono per un ‘Campo Sicilia’, alternativo al governo Schifani. Noi dobbiamo creare una coalizione alternativa, unendo quelli alternativi e non mi pare che Lombardo lo sia”.

Calenda e i renziani?
“Calenda esiste in Sicilia? Va bene tutto, mi pare che Armao sia passato con Schifani, lo aveva proposto Calenda, o ricordo male? Ci vuole credibilità per i siciliani”.

Ultima cosa, in vista della seduta spirituale, a quale Santo si affida?
“Non posso che affidarmi a San Francesco Di Paola. Dobbiamo unire la Sicilia con un programma condiviso”.

E il miracolo potrebbe essere un Di Paola candidato presidente? Non il santo…
“Su questo mi pare estremamente prematuro, ad oggi il mio compito è costruire tramite l’ascolto. Il resto lo si vedrà cammin facendo”.


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