Dichiarato 1 euro di ricavi in due anni: la discoteca Mob nei guai

Dichiarato 1 euro di ricavi in 2 anni: discoteca del Palermitano nei guai

L'operazione della guardia di finanza e la replica del legale rappresentante
L'INCHIESTA
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PALERMO – La società che gestisce la discoteca Mob di Villagrazia di Carini ha dichiarato per il 2022 e il 2023 ricavi per un euro. I finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Palermo, hanno accertato, dopo una verifica fiscale attraverso gli accertamenti bancari e gli incroci con le banche dati, che i redditi prodotti nel 2022 erano stati oltre 650 mila euro, mentre nel 2023, erano quasi 400 mila. Le indagini sono state condotte dai finanzieri del 2° nucleo operativo metropolitano del gruppo di Palermo.

La discoteca nonostante i presunti magri ricavi dichiarati era molto attiva nell’organizzazione di eventi, sponsorizzati anche attraverso i canali social, non aveva presentato alcuna dichiarazione dei redditi per l’anno 2023, mentre per l’anno 2022 aveva indicato ricavi per un solo euro. L’esito del controllo è stato così segnalato all’agenzia delle entrate di Palermo per le contestazioni relative al recupero dell’imposta evasa e delle sanzioni da applicare in considerazione delle violazioni rilevate.

La replica del legale rappresentante

Io sottoscritto Fabrizio Lo Cascio, in qualità di legale rappresentante della MOB s.r.l., scrivo la presente per replicare all’articolo che è stato pubblicato sul vostro sito internet rispetto ad un accesso ispettivo della GDF presso la discoteca Mob Disco Theatre di Carini.

In particolare, mi preme evidenziare dei chiarimenti e delle gravi inesattezze che alcune testate hanno riportato e più precisamente:

1) Non è in alcun modo possibile parlare di “Blitz”.

Il termine blitz indica, infatti, una ‘Operazione militare o di polizia condotta di sorpresa e con grande rapidità’.

La Società, invece, è stata destinataria di una ordinaria verifica fiscale (iniziata il 15.10.2024 e conclusa l’11.12.2024), condotta dalla G.d.F. che si è sostanziata nella richiesta di documentazione prontamente fornita, e in una serie di incontri tenutisi presso i locali del Corpo verificatore (Viale Michelangelo).

2) Vengono riportati dati inesatti che generano in capo al lettore il convincimento di una asserita evasione di dimensioni abnormi (“nel 2022 avrebbe prodotto redditi per 650 mila euro mentre i redditi per il 2023 ammonterebbero a quasi 400 mila euro”).

Al riguardo mi preme evidenziare che nel corso della verifica fiscale la società ha mantenuto una condotta collaborativa, fornendo tutta la documentazione richiesta dai verificatori.

I verificatori, in contraddittorio con la parte, hanno proceduto a ricostruire il reddito della società pervenendo al risultato esposto al foglio 32 del p.v.c., e in particolare:

i) Per quanto riguarda l’anno d’imposta 2022, a fronte di “elementi positivi di reddito non dichiarati” per euro 662.983,00, i verificatori hanno riconosciuto costi per euro 514.188,00, di talché il REDDITO tassabile (“utile rideterminato – base imponibile) ammonta a euro 148.795,00, al quale corrisponde una “IRES DOVUTA” per euro 35.710,80 e una “IRAP DOVUTA” per euro 5.803,00;

ii) con riferimento all’anno d’imposta 2023, a fronte di “elementi positivi di reddito non dichiarati” per euro 381.945,00, i verificatori hanno riconosciuto costi per euro 342.814,00, di talché il REDDITO tassabile (“utile rideterminato – base imponibile) ammonta a euro 39.130,57, al quale corrisponde una “IRES DOVUTA” per euro 9.391,33 e una “IRAP DOVUTA” per euro 1.526,10.

Pertanto, il termine “reddito” è impropriamente utilizzato quale sinonimo di “somma dei componenti reddituali positivi”, e quindi in modo atecnico, così prestando il fianco a facili fraintendimenti e generando il convincimento di una grave evasione fiscale”.

Le irregolarità relative alla presentazione della dichiarazione a 1 € per l’anno 2022 e all’omessa presentazione della dichiarazione per l’anno 2023 sono dovute alla circostanza che, in quegli anni, si è creata una situazione di impasse che ha reso difficoltosa l’approvazione dei bilanci di esercizio e ha condotto ad un avvicendamento nell’amministrazione della società, con la rimozione del precedente legale rappresentante

La MOB S.R.L. contesterà nelle sedi opportune

La società non condivide i rilievi formulati e si riserva di opporsi in ogni sede competente. Al momento, il verbale della verifica è stato trasmesso all’Agenzia delle Entrate, che dovrà valutare se procedere con il recupero degli importi contestati. Solo in quel caso la MOB S.R.L. potrà fare valere le proprie ragioni secondo quanto previsto dalla legge.

Trasparenza e rispetto della verità

La nostra azienda ha sempre operato con trasparenza e correttezza, collaborando con le autorità competenti per chiarire ogni aspetto della vicenda. Per questo riteniamo grave e dannoso l’impatto di informazioni inesatte e fuorvianti, che gettano un’ombra infondata sulla nostra reputazione.


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