PALERMO – “Il 2016 sarà l’anno della svolta per la raccolta differenziata, ma serve la collaborazione dei cittadini”. Sergio Marino ha le idee chiare, ma soprattutto si è prefisso obiettivi precisi: aumentare la percentuale della differenziata con tutti gli strumenti possibili, dotare la Rap di mezzi adeguati e convincere i palermitani di meritare la loro fiducia. Un programma, quello del presidente, che prova così a far cambiare pagina a un’azienda che, finora, non ha di certo brillato.
Un dato su tutti è quello della differenziata, ferma in media al 9%. “Palermo è una città del Sud con delle particolarità che condizionano il servizio – dice Marino – c’è anche un sommerso sulla differenziata, quella dei così detti ‘cartonari’ che prendono il cartone dai contenitori. Se questo materiale fosse conferito in Rap, ci farebbe arrivare anche al 20% o comunque sicuramente alle due cifre. Dobbiamo cercare in qualche modo con la collaborazione dei cittadini e trovare una soluzione perché questo cartone venga comunque ricondotto nel ciclo corretto dello smaltimento”.
Le cose sembrano andare meglio nella zona del porta a porta dove, da gennaio a novembre del 2015, la differenziata ha superato il 50%, con quasi il 14% di cartone, il 5,6% di vetro, il 4,7 di plastica e il 26,5% di organico. A Borgo Nuovo, dove è stata avviata in fase sperimentale la raccolta di prossimità, la differenziata arriva al 24,6%. “A Borgo Nuovo i risultati non sono negativi – spiega il presidente – ma abbiamo fatto degli investimenti che devono dare dei benefici. Fare la differenziata del resto è facile, il percorso per andare al cassonetto si fa comunque. Certamente servono investimenti economici e umani significativi sulla comunicazione e sull’educazione: anziché sanzionare, bisogna costituire in tutti i quartieri una figura che stia a contatto con i cittadini, intercettandoli durante il percorso da casa al punto di conferimento e dando loro le giuste indicazioni. Non bastano i giornali e le televisioni. Il cittadino purtroppo è disattento e questo vale ovunque, anche in via Libertà. Per questo investiremo sul personale amministrativo in via sperimentale, partendo da un piccolo quartiere”.
Il 2016 sarà però l’anno decisivo, con l’avvio della seconda fase del porta a porta in 5 nuovi quartieri. “Nella zona sud troveremo nei cittadini degli alleati, ne sono convinto – chiarisce Marino – prevediamo più difficoltà in centro storico. E anche i commercianti saranno chiamati a collaborare. Certamente serve la collaborazione di tutti: delle istituzioni, dei cittadini, dei commercianti, dei dipendenti della Rap. Dobbiamo offrire un servizio migliore, ma anche i palermitani devono fare la loro parte: la domenica l’immondizia non si butta, è una regola che vale ovunque. E invece il lunedì mattina i cassonetti sono strapieni. A Palermo, negli ultimi anni dell’era Amia, non c’era un’azienda vera e propria: il personale in crisi e preoccupato per il futuro, non c’erano mezzi o investimenti. Oggi, dopo 4 anni di abbandono, ci stiamo riprendendo. Prima non venivano garantiti nemmeno i servizi minimi, oggi in giro si vede già qualche cambiamento”.
Il riferimento è ai cestini, alle spazzatrici, ai cassonetti, ai mezzi nuovi di zecca. “Era impensabile che con la Rap, da un giorno all’altro, sarebbe cambiato tutto – dice il presidente – ma anche se avessimo un’azienda impeccabile, senza la collaborazione dei cittadini non riusciremmo ugualmente a far nulla. Quando un cassonetto arriverà all’impianto Tmb con gli sfabbricidi, si fermerà l’intero impianto. Per questo invito i cittadini a stare attenti. Se in una campana di vetro metto il materiale sbagliato, sono costretto a buttare l’intero contenuto a Bellolampo dove non finisce la differenziata, ma l’immondizia promiscua”.
Il 2016 sarà però anche l’anno del Tmb che tratterà anche gli sfalci, che saranno triturati e mescolati con l’organico per il compost. “Abbiamo attivato anche un mutuo con fondi Jessica – conclude il presidente – con cui compreremo subito 45 mezzi a metano tra cui lava cassonetti, spazzatrici, mono operatori, mezzi piccoli per il centro storico. Nel 2016 avremo un parco mezzi più che sufficiente. La sfida della differenziata sarà fondamentale anche per l’ecotassa annunciata dal governo regionale: cercheremo di raggiungere il numero più vicino possibile al 60%. In cambio chiediamo alla Regione di aiutare i comuni dando loro strumenti adeguati, intervenendo per esempio sulla comunicazione”.