PALERMO – La prospettiva è di un’estate in cui le dighe saranno sfruttate fino all’ultima goccia, ma non ci dovrebbero essere razionamenti d’acqua come nei primi anni duemila. La scarsità di piogge, che da febbraio sono praticamente scomparse su tutta la Sicilia, ha portato il livello delle riserve idriche al 15 per cento in meno rispetto allo scorso anno. A mancare sono 80 milioni di metri cubi, un dato che, secondo un’inchiesta pubblicata dal Giornale di Sicilia, è destinato a peggiorare, dato che nel periodo estivo non è previsto l’arrivo di piogge rilevanti.
La carenza d’acqua che continua da febbraio è solo l’ultimo pezzo di una sofferenza del sistema idrico siciliano. Alcune tra le 23 dighe siciliane, come quella di Rosamarina, sono tenute costantemente al di sotto della loro massima per la necessità di interventi tecnici o di manutenzione. Alla portata d’acqua ridotta si aggiunge la carenza legata alle piogge: rispetto al maggio dell’anno scorso, quando secondo l’Osservatorio delle acque della Regione sono stati registrati 537,28 milioni di metri cubi totali negli invasi siciliani, quest’anno ne sono stati rilevati 461,98 milioni, una perdita del 15 per cento.
Una situazione a cui la Regione ha deciso di dedicare un tavolo tecnico, per decidere la razionalizzazione della distribuzione d’acqua potabile e per irrigazione. L’assessore Vania Contrafatto assicura che è tutto sotto controllo e non ci sarà alcuna emergenza idrica. E il presidente della Regione, Rosario Crocetta, afferma che si sta lavorando per rinnovare le condotte guaste ed evitare perdite di acqua.
Procedono, nel frattempo, i lavori per la riparazione di condotte guaste. È del mese scorso la notizia che l’Amap di Palermo ha stabilito un collegamento con la condotta di Scillato, interrotto da cinque anni. Il nuovo collegamento porterà nel capoluogo 400 litri d’acqua al secondo, permettendo un recupero di 12 milioni di metri cubi d’acqua. E nel resto dell’isola sono in corso i lavori per completare le condotte nell’Agrigentino, nel Ragusano e nelle province di Enna e Caltanissetta, mentre si aspetta la partenza dei lavori legati al Patto per la Sicilia, che dovrebbero svolgersi tra il 2017 e il 2018.