Dirigenti e imprenditori indagati per "una serie di corruzioni all'Ast" - Live Sicilia

Dirigenti e imprenditori indagati per “una serie di corruzioni all’Ast”

Nomi e ipotesi di reato dell'inchiesta sull'Azienda siciliana dei trasporti

PALERMO – Sotto inchiesta c’è il management dell’Ast, due imprenditori, “più altri”. Così si legge nel decreto di perquisizione e sequestro probatorio firmato dalla Procura della Repubblica di Palermo.

Il 19 ottobre scorso i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno perquisito uffici e abitazioni degli indagati

Sono il direttore generale Andrea Ugo Fiduccia, il presidente Carmelo Tafuri, il vice presidente Giuseppe D’Alì, il dirigente Giuseppe Carollo e gli imprenditori Alberto Carrotta e Massimo Albanese.

Le perquisizioni, disposte dai pm del pool che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione, hanno riguardato gli uffici dell’Azienda siciliana trasporti che si occupa dei collegamenti extraurbani su gomma in via Caduti Senza Croce, a Palermo, “in uso” a Tafuri, Dalì, Fiduccia e Carollo.
Nel caso di Fiducia è stata “visitata” anche l’abitazione, così come quelle di Albanese e Carrotta per i quali la perquisizione si è spostata anche nella sede della “Officine del turismo srl”, che si trova nella stessa strada dell’Ast.

Ed è proprio dal nome dell’impresa che emerge uno dei filoni d’indagine: la “Officine del turismo” gestisce il servizio di vendita online dei biglietti per conto dell’Azienda siciliana dei trasporti.

C’è molto di più visto che l’inchiesta riguarda “una serie di episodi corruttivi commessi dai vertici della società regionale Ast consistenti nella conduzione guidata di appalti in cambio di utilità personali”.

Nel decreto di perquisizione si fa riferimento a cinque ipotesi di corruzione, la più datata nel tempo risale al settembre 2016 (quando erano altri i vertici aziendali, circostanza che giustificherebbe la frase “più altri” scritta sul decreto), mentre la più recente è del 28 maggio scorso. Poco prima, il 13 febbraio, sarebbe stata invece commessa una presunta frode nelle pubbliche forniture.

I finanzieri hanno sequestrato telefonini e personal computer alla ricerca dei riscontri alle ipotesi di reato nella gestione delle gare. Non solo forniture. Accertamenti potrebbero riguardare il progetto di creare una compagnia aerea. Un progetto stoppato dalla giunta regionale, anche se all’Ast si erano già mossi individuando delle figure professionali.

Nessun commento da parte del legale di Fiduccia, l’avvocato Massimo Motisi. “Sono sereno e fiducioso – spiega D’Alì – nel mio caso non può che trattarsi di un atto dovuto. Chi come me ha a che fare con la cosa pubblica mette in conto che possa andare incontro a certe verifiche. Sono stato disponibile e lo sarò in futuro per qualsiasi eventuale chiarimento”. Degli altri indagati al momento non siamo riusciti a raccogliere una replica.


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