“L’incarico di dirigente generale non può essere attribuito ai dirigenti di terza fascia”. La Corte dei conti lo mette nero su bianco nella sentenza con cui oggi ha condannato Rosario Crocetta, Raffaele Lombardo e un bel po’ di loro assessori, a pagare un’ingente somma per la nomina di Patrizia Monterosso a segretario generale. I giudici contabili scrivono la frase citando a loro volta un’altra sentenza, quella del Tar Sicilia del maggio 2014. Dirigente generale, riassume la Corte dei conti, può essere un dirigente di prima fascia, o un esterno (entro un limite e “solo a valle di un motivato accertamento”, cioè se non c’è proprio nessuno nell’amministrazione che può ricoprire l’incarico) o al massimo un dirigente di seconda fascia “in possesso dei requisiti”.
Si tratta di una questione tutt’altro che secondaria. Giusto qualche settimana fa, il problema era stato sollevato da Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Pd. “Non posso non ribadire con forza l’illegittimità amministrativa e contabile di tale condotta che mette in serio pericolo la funzionalità stessa dei dipartimenti per le conseguenze amministrative che ne derivano – diceva il 15 giugno Dipasquale commentando le nomine del governo Musumeci -. Eppure è dal 7 marzo che chiedo risposte in merito da parte del Governo regionale”. Dipasquale faceva riferimento a una sua interrogazione di marzo. “La nomina a dirigente generale di chi appartiene alla terza fascia della dirigenza rischia di essere illegittima e potrebbe determinare non solo un danno economico alla Regione, ma anche la nullità degli atti prodotti durante il loro mandato”, diceva allora il deputato ragusano. Nella stessa sentenza odierna, però, la Corte dei conti ammette che si possa ricorrere a esterni o anche a dirigenti di terza fascia, solo però se non si trovano dirigenti di prima e seconda fascia (che alla Regione scarseggiano). Il tema è controverso. Il sindacato Dirsi dei dirigenti aveva risposto a Dipasquale sostenendo un’altra interpretazione delle norme ricordando che sul tema pende un giudizio in Cassazione. Sono di terza fascia la gran parte dei dirigenti nominati dirigenti generali dalla giunta in carica e dalle precedenti . (R. Pol.)