Discarica nella Palermo-Sciacca | Scaricabarile tra Anas ed enti locali - Live Sicilia

Discarica nella Palermo-Sciacca | Scaricabarile tra Anas ed enti locali

Il comune di San Giuseppe Jato sta pensando di piazzare alcune telecamere nelle aree di sosta, per scoraggiare i responsabili del degrado con multe salate.

Rifiuti nella Fondovalle
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PALERMO – Da anni ormai un’area di sosta sulla strada a scorrimento veloce Palermo-Sciacca, tra le uscite per san Cipirello e Camporeale, si è trasformata in un’immensa discarica a cielo aperto. Il grande spiazzo è ricoperto da montagne di spazzatura dove è possibile trovare di tutto: vecchi copertoni, carcasse di elettrodomestici e altri rifiuti speciali. Mentre l’Anas, alcuni comuni della zona e l’ex provincia di Palermo dibattono, tra rimpalli di competenze, su chi deve ripulire, il pattume invade ormai la sede stradale con rischi per la sicurezza degli automobilisti oltre che per la situazione igienico sanitaria. Una situazione causata certamente dallo scarso senso civico di chi utilizza l’area di sosta come una discarica, o perfino come un orinatoio pubblico, ma anche dall’assenza di iniziative da parte delle istituzioni.

La strada statale 624 è proprietà dell’Anas, ma l’ente sostiene che la rimozione dei rifiuti compete agli enti locali; per i comuni e l’ex Provincia oggi Libero consorzio retto da un commissario, invece, le attività competono all’Anas. Una querelle, insomma, che rischia di trasformarsi in una guerra a colpi di carte bollate. “Secondo un parere reso dall’ufficio legislativo della Regione – fanno sapere dagli uffici dell’ex Provincia -, alle provincie non spetta la rimozione dei rifiuti in aree extraurbane, perché è attribuita ai comuni e agli Ato”. Gli Ato oggi non esistono più dunque, secondo gli uffici “è il comune ad avere la competenza sull’intero territorio comunale, senza limitazioni tra centro urbano ed extraurbano”. E poi – precisano – c’è una circolare dell’assessorato regionale al Territorio del 28 settembre 2009 sui rifiuti abbandonati in aree di pertinenza dell’Anas, secondo cui le attività di pulizia e smaltimento nelle strade sono di competenza diretta degli enti proprietari o di chi ne ha effettiva disponibilità”.

A ripulire alcune aree di sosta sulla Palermo-Sciacca ricadenti nel territorio di San Giuseppe Jato, finora, ci ha pensato il comune, che ha già eseguito, a proprie spese, tre interventi. Ma i rifiuti sono tornati a proliferare e l’amministrazione non intende più intervenire; piuttosto sta pensando di piazzare alcune telecamere nelle aree di sosta, per scoraggiare i responsabili del degrado con multe salate, ma attende ancora l’ok definitivo da parte dell’Anas. “La competenza ad eseguire gli interventi di pulizia non è nostra – taglia corto il sindaco di San Giuseppe Jato, Davide Licari – ma dell’ Anas, che è il proprietario della strada. Abbiamo eseguito alcuni interventi nelle piazzole perché vogliamo bene al nostro territorio. L’ente sostiene che la competenza non è sua per motivi giuridici, se questa querelle prosegue saremo costretti ad adire le vie legali”.

Dagli uffici dell’Anas sostengono invece che “l’ ente proprietario della strada, per garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvede alla pulizia delle strade secondo quanto stabilito dal Codice della strada e dalla normativa applicabile in materia” e che “nei territori comunali, la rimozione dei rifiuti solidi urbani abbandonati è demandata all’ente locale competente, così come per i territori interregionali sui quali hanno titolo le ex Province”. “Nel caso della Palermo – Sciacca – fa sapere l’Anas -, il comune di San Giuseppe Jato ha provveduto con propri mezzi alla rimozione dei rifiuti e alla pulizia delle piazzole ricadenti nel proprio territorio, dietro specifica richiesta.

Diversamente la provincia regionale di Palermo, ha preso atto della richiesta di Anas ritenendo, di non procedere alla rimozione dei rifiuti nei territori intercomunali in quanto non di propria competenza. Il 1 settembre l’Anas ha intimato all’ente di provvedere alla rimozione dei rifiuti comunicando che, trascorsi 30 giorni dalla comunicazione, provvederà alla rimozione con mezzi propri, attivando le procedure in danno”. Gli uffici dell’ex provincia, però, precisano di non aver fornito alcuna alcuna risposta “perché la comunicazione non è ancora pervenuta”.(ANSA).


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