PALERMO – Un voto all’unanimità in commissione Antimafia all’Ars per convocare il presidente della Regione e ascoltarlo sulla gestione delle discariche in Sicilia. La decisione è stata assunta questa mattina all’unanimità dalla commissione presieduta da Nello Musumeci, “anche alla luce delle dichiarazioni rese dal governatore in Aula il 16 aprile e dalle pesanti affermazioni dell’ex assessore Marino fatte dopo gli arresti operati la scorsa settimana a Catania e a Messina nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti nell’Isola”.
Sempre nella seduta di questa mattina, la Commissione ha deciso di calendarizzare l’audizione di alcuni prefetti, della società che gestisce la discarica di Siculiana, dei sindaci di Palermo, Gela e Sommatino e di Motta Sant’Anastasia, nel cui territorio ricade la mega-discarica gestita dalla Oikos, il cui titolare, Domenico Proto, è fra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare.
“Da cinque mesi l’Antimafia regionale – chiarisce il presidente Nello Musumeci – ha aperto un’istruttoria sulle discariche pubbliche e private, ascoltando politici, amministratori, dirigenti e imprenditori. La Commissione sta operando con spirito unitario ed è decisa ad andare avanti, nella consapevolezza che altre responsabilità dovranno ancora emergere, non solo sul piano politico. Per anni, alla Regione è stata adottata una strategia finalizzata a frenare la realizzazione di discariche pubbliche ed a favorire l’ampliamento di quelle private, spesso in assenza di elementari requisiti di legge. I primi provvedimenti appena adottati dalla magistratura confermano come il metodo della corruzione sia stato ampiamente applicato. Appare inquietante – aggiunge Musumeci – anche il fatto che in alcune società di gestione siano presenti elementi appartenenti a famiglie di mafiosi, oltre che familiari di politici. C’è un nesso fra le due realtà? Contiamo di accertarlo presto, senza naturalmente interferire nelle indagini della Procura, alla quale, anzi, trasmetteremo il testo integrale delle audizioni tenute finora in Commissione. Insomma – chiosa Musumeci – chi credeva che la nostra fosse una istituzione buona solo a organizzare convegni dovrà ricredersi.”