PALERMO– Quando la dolce Livia Morello lasciò questa terra, mentre le lacrime scorrevano, suo padre Angelo e sua madre Roberta si misero subito d’impegno perché quel luminoso passaggio non fosse dimenticato. E c’era solo un modo: tentare di trasformare il male in bene. Nacque così l’associazione ‘Livia Onlus’, un diamante di solidarietà nella povera Palermo. E quel parco della salute dedicato alla figlia che aveva molto amato e moltissimo era stata amata. L’incendio ha divorato una memoria sacra.
“Purtroppo non è il primo episodio grave e non sarà l’ultimo – dice Angelo Morello -. Dobbiamo confrontarci con la città, con il meglio e con il peggio. Sì, c’è la memoria di Livia di mezzo, ma chi fa queste cose non credo che sia in grado di pensare a un livello tanto elevato. Dispiace molto perché è un parco dedicato ai bambini, distrutto come tante altre cose belle a Palermo. Noi non ci fermeremo”.
No, loro non si fermeranno, perché non si sono mai fermati dal giorno in cui Livia lasciò questa terra, rendendo orfani un padre, una madre e tutti coloro che l’amavano come la luce dei loro occhi.