In Sicilia 73 nuovi contagi| Musumeci: "In giro ancora troppo relax" - Live Sicilia

In Sicilia 73 nuovi contagi| Musumeci: “In giro ancora troppo relax”

Nell'Isola attualmente 1.606 contagiati, di cui 135 all'Oasi di Troina

CORONAVIRUS
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9 min di lettura

Le misure per arginare il contagio da Coronavirus sono prorogate dal 4 fino al 13 aprile. Lo prevede il testo finale del dpcm che il premier Giuseppe Conte ha firmato ieri sera. Vengono confermate le limitazioni agli spostamenti, la chiusura delle attività non essenziali, nonché dei luoghi di cultura, cinema e ristoranti. La novità prevista dal testo è la sospensione non solo di tutti gli eventi sportivi e le gare, ma anche delle sedute di allenamento degli atleti, che possono continuare però ad allenarsi individualmente. Il testo recita: “Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Sono sospese altresì le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, all’interno degli impianti sportivi di ogni tipo”.

La ‘fase 2’ sarà ‘di convivenza con il virus’, ‘per poi passare alla fase 3 di uscita dall’emergenza e di ripristino della normalità’: così il premier Conte dopo la firma del nuovo Dpcm, che ‘proroga i blocchi fino al 13 aprile’. E poi: ‘Se molliamo ora gli sforzi saranno stati vani’. Il capo della Protezione Civile Borrelli: scordatevi Pasqua e Pasquetta. Presto, dice Conte, per parlare di una chiusura fino ai primi di maggio.

Intanto, il contagio resta al picco: 80.572 i malati (+2.937 su martedì); 13.155 i morti (+727); 16.847 i guariti (+1.118). Il Cdm di venerdì dovrebbe esaminare anche un decreto con le misure per concludere l’anno scolastico. “Non abbiamo affatto autorizzato le passeggiate con i bambini – ha ribadito Conte – non cambia nulla, nessuna autorizzazione su questo fronte”.

E già nella giornata di ieri, in Sicilia, il governatore Nello Musumeci aveva ribadito con forza il proprio ‘no’ all’uscita con i bambini, seguito poi dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Intanto oggi a Palermo parte un piano per distribuire, “anche in forma elettronica o tramite app sui cellulari e non solo in forma cartacea, buoni pasto per importi che varieranno in base al numero dei componenti delle famiglie e in base al possesso di un reddito o altre fonti di sostentamento”. Somme che potrebbero variare fra 60 e 110 euro a settimana per famiglia, per almeno tre settimane, utilizzando esclusivamente i fondi già erogati dallo Stato – 5,1 milioni che già oggi sono entrati nelle casse di Palazzo delle Aquile – e in attesa che la Regione trasferisca gli annunciati 13 milioni. Il bacino potenziale di beneficiari è stato stimato in circa 12mila famiglie, pari a poco più di 40mila cittadini residenti in città.

Da 60 a 110 euro in buoni pasto, a Palermo parte il piano del Comune

 

Leggi minuto per minuto tutti gli aggiornamenti sull’emergenza Coronavirus in Sicilia

FINE DELLA DIRETTA DI LIVESICILIA

20.07Ricoverato il vescovo di Caltagirone

20.00 – L’Anci fa appello a Conte: “Wi-fi gratuito durante l’emergenza”

19.37 – L’ex Imi di Palermo diventa Covid-Hospital

19.25 – Una donna di 87 anni è morta presso all’ospedale Papardo di Messina per insufficienza cardiorespiratoria. La paziente, già affetta da altre patologie, era risultata positiva al Covid-19. Dall’inizio dell’emergenza sono venti i decessi di persone affette da coronavirus nel capoluogo peloritano e in provincia. Al contempo, si sono registrate altre due guarigioni con conseguenti dimissioni dei pazienti ricoverati: il primo, un uomo di 49 anni, si trovava al Policlinico di Messina, il secondo, un 56enne, si trovava al Papardo, sempre a Messina. Entrambi erano ricoverati da circa due settimane. In città e provincia le guarigioni complessive dal Covid-19 salgono così a 14. 

18.46 – Un servizio di supporto psicologico a distanza per gli infermieri e per tutti gli altri operatori della sanità pubblica, privata e dell’emergenza-urgenza. Lo ha attivato oggi la Cisl Fp Sicilia per assistere quei lavoratori che più di tutti, in questa emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19, sono sottoposti a condizioni eccezionali di stress fisico e mentale. “La Cisl Fp Sicilia – dice Paolo Montera, segretario generale del sindacato – manifesta anche così la propria vicinanza a tutti i lavoratori che si trovano ogni giorno in prima linea per combattere contro questa pandemia. Lavoratori che temono per i loro pazienti, per le persone fragili che assistono, e allo stesso tempo per sé e per i propri familiari. Affrontare questo genere di stress, di timori, mentre non c’è la possibilità di rallentare il ritmo, rischia di causare delle crisi. Abbiamo pensato a loro con uno spazio e un tempo dedicato, dove condividere le proprie emozioni con qualcuno che ascolta, conforta ma che soprattutto comprende e può dare il supporto professionale ed emotivo che serve per andare avanti”. La Cisl Fp Sicilia ha messo a disposizione due numeri di telefono (347.6059960 e 347.2284734) e due fasce orarie (dalle 10 alle 12 e dalle 20 alle 22) per cinque giorni alla settimana (dal lunedì al venerdì). Due, attualmente, le psicologhe volontarie esperte in emergenza che risponderanno e forniranno supporto psicologico, ma il numero dei professionisti volontari che aderiranno all’iniziativa potrebbe crescere nei prossimi giorni. Il servizio è gratuito e, a chi chiama, è garantito l’assoluto anonimato.

18.10 – In Sicilia 73 nuovi contagi rispetto a ieri

18.09 – La Regione valuta i test rapidi

16.54 – Primario positivo al Cervello

16.45 – Il Corpo forestale regionale in campo per la sanificazione dei Comuni

15.58 – Palermo piange don Buttitta

14.30 – Le risorse destinate alle scuole della Sicilia, per il potenziamento della didattica a distanza, ammontano a 9.102.244,48 euro. Lo dice il Miur. In seguito alla firma del decreto di riparto degli 85 milioni stanziati nel “Cura Italia, avvenuta da parte del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina lo scorso 26 marzo, sono state individuate le somme regione per regione. In particolare, in Sicilia 1.040.137,10 euro sono destinati alle piattaforme e agli strumenti digitali, 7.542.039,20 alla connettività di rete e ai dispositivi digitali e 520.068,18 alla formazione del personale scolastico.

14.15 – Il detenuto morto a Bologna era un siciliano di 76 anni, arrestato nel dicembre 2018 per associazione di tipo mafioso su ordine del Gip di Termini Imerese (Palermo), ed era sottoposto a una misura cautelare in attesa di primo giudizio. Era arrivato nel carcere bolognese della Dozza ad agosto 2019.

E’ un palermitano di 76 anni il primo detenuto morto per Coronavirus

13.45 – Il dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo ha raccolto nei propri laboratori tremila mascherine chirurgiche, 80 mascherine non chirurgiche e 6 tute protettive e le ha donate all’assessorato alla Sanità della Regione Sicilia per la gestione dell’emergenza Covid-19.

13.15 – Emergenza Coronavirus e paura tra i detenuti. I penalisti lanciano l’allarme. Secondo gli avvocati servono misure contro il sovraffollamento delle carceri “al fine di prevenire ed evitare una massiva diffusione del contagio”

“Domiciliari e libertà anticipata”

13.00 – Si registra il primo caso di Coronavirus a Trappeto, nel Palermitano. Si tratta di un paziente tornato dal nord a metà marzo.

Primo caso a Trappeto. Il sindaco: “La persona sta bene ed è in autoisolamento da tempo”

12.45 – Nello Musumeci chiama i nove prefetti siciliani. Li invitata “a intensificare la presenza delle forze dell’ordine nelle città e nei centri urbani”. Il governatore, intervenuto alla trasmissione Omnibus su La7, auspica “sanzioni durissime” per chi viola i divieti e va in “in giro senza avere una motivazione giustificabile”.

Musumeci: “Il peggio non è passato, pugno duro contro chi va in giro”

12.00 – “Nonostante le carceri siciliane non risultino particolarmente sovraffollate è necessario sfoltire le celle in considerazione del fatto che ci troviamo in presenza di una pandemia e i criteri di valutazione degli spazi, così come per il resto della popolazione, non possono essere gli stessi di un momento ordinario”. Il Garante per i detenuti, Giovanni Fiandaca, chiede di adottare “misure legislative molto più incisive e di pressoché automatica applicazione, in grado di portare nel giro di pochi giorni la popolazione detenuta sotto la soglia della capienza regolamentare fissare per gli over 65 infermi e per i detenuti affetti da gravi patologie, puntualmente documentate, criteri legislativi per eliminare, o comunque ridurre, la discrezionalità giudiziale rispetto all’assegnazione delle misure extracarcerarie”.

Il garante dei detenuti: “Sfoltire le celle in Sicilia”

11.45 – Pasqua e Pasquetta a casa, come prevedono le misure estese fino al 13 aprile, anche per i palermitani. “La Favorita sarà chiusa e presidiata sabato, domenica e lunedì di Pasqua. Nessuno potrà entrare o attraversarla. Sarà rafforzata negli stessi giorni la vigilanza del Foro Italico”, dice il sindaco Leoluca Orlando.

Misure per Pasqua e Pasquetta a Palermo, Favorita chiusa e presidiata

Orlando, il video-appello: “Restate a casa, evitiamo la strage”

11.30 – La Sicilia teme lo “scippo” dei fondi europei e un fronte trasversale si sta formando nella politica regionale per opporti sull’eventualità che le risorse comunitarie vengano dirottate altrove per l’emergenza Coronavirus. Oggi il tema dovrebbe essere discusso alla Camera dove è in calendario una interpellanza urgente ai ministri Provenzano e Gualtieri sulla riprogrammazione dei fondi europei presentata dalla forzista Giusy Bartolozzi.

11.15 – E’ allarme tra i consulenti del lavoro. Antonino Alessi, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Palermo, racconta quanto sia diventato complicato, e pericoloso, il loro lavoro durante l’emergenza sanitaria. “In Sicilia le aspettative create dagli annunci del governo nazionale sugli aiuti previsti dal decreto ‘Cura Italia’ per affrontare i gravi disagi economici provocati dalla pandemia di Covid-19 – spiega Alessi – stanno acuendo le tensioni sociali perché le promesse non corrispondono ai risultati”.

10.45 – La Guardia di finanza di Carini (Palermo) ha trovato in un negozio dieci occhiali di protezione privi dei requisiti di conformità alle normative europee e nazionali e recanti il logo “China Export” invece del marchio “CE”.

10.15 – Quarto caso di Covid-19 a Canicattì, in provincia di Agrigento: riguarda uno studente rientrato in città dalla Spagna lo scorso 14 marzo e che dopo il periodo di quarantena, pur essendo asintomatico, è risultato positivo al tampone.

10.10 – Sono 135 le persone contagiate dal Covid-19 all’Oasi di Troina. Ottanta sono pazienti della struttura che si prende cura di disabili e 55 sono operatori sanitari. Due le vittime fin qui ma fortunatamente al momento non ci sono altri pazienti in gravi condizioni. Solo sette sono ricoverati (tutti all’Umberto I di Enna), nessuno in terapia intensiva, e tra questi il presidente, padre Silvio Rotondo e il direttore sanitario dell’Istituto Michelangelo Condorelli. Padre Rotondo non ha più febbre. I tamponi ricevuti fin qui sono 327, si attende l’esito di un’altra cinquantina, quindi il bilancio del contagio potrebbe salire. Fortunatamente però al momento sembra che il focolaio dell’Oasi non si sia esteso in modo significativo nel paese, che comunque è zona rossa. Tra i contagiati nella cittadina dell’Ennese c’è il sindaco Fabio Venezia, le cui condizioni sono in miglioramento.

Troina, sale il numero dei contagiati: sono 135. Sta meglio il presidente

10.00 – Un lavoratore stagionale di Lipari, Maurizio Turcarelli, che non rientra tra gli aventi diritto al bonus di 600 euro previsto dal decreto governativo, si è incatenato al cancello del Comune di Lipari, in piazza Mazzini. Sposato, due figli, non sa come andare avanti in questo momento di emergenza per il coronavirus.

“Niente bonus per me”. E si incatena al Comune di Lipari

9.30 – Il fisico Paolo Castorina ripercorre quello che sta accadendo in Sicilia e, soprattutto, alle falde dell’Etna, analizzando la situazione a Catania

Coronavirus, il ‘caso’ Catania

9.00 – La guardia di finanza di Catania ha sequestrato 1.500 flaconi di gel venduti come disinfettante per mani, ma prodotto senza autorizzazioni alla commercializzazione da parte del ministero della Salute o della Commissione europea. Il materiale era nel magazzino di un commerciante all’ingrosso di prodotti chimici per l’industria, operante nel Catanese, assieme a materia prima e imballaggi per il confezionamento del gel in flaconi.


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