Don Pino, da Schifani a Lagalla: i messaggi istituzionali

Don Pino, da Schifani a Lagalla: i messaggi istituzionali

Le parole del governatore, del sindaco di Palermo e del ministro dell'Interno
l'anniversario
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PALERMO – “Il 31° anniversario della tragica uccisione di padre Puglisi ci riporta alla memoria il sacrificio di un uomo che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia e alla difesa dei valori della giustizia e della dignità umana”.

Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che oggi pomeriggio sarà presente in Cattedrale alla messa in suffragio del beato Pino Puglisi.

Don Pino, le parole di Schifani

“Don Pino è stato una guida spirituale e morale per tutta la comunità di Brancaccio e per la Sicilia intera, e il suo martirio rappresenta ancora oggi un monito contro l’oppressione mafiosa e una fonte d’ispirazione per quanti combattono per un futuro migliore”.

“Nel ricordare don Puglisi – prosegue Schifani – è doveroso sottolineare l’importante ruolo che svolge il Centro di accoglienza Padre Nostro, che rappresenta una luce di speranza in un territorio ferito, promuovendo quotidianamente valori di solidarietà, inclusione e legalità”.

“In questo giorno di memoria, desidero esprimere, a nome dell’intera Regione, profonda gratitudine verso tutti i volontari del Centro, a iniziare dal presidente Maurizio Artale, che vi operano con dedizione. Essi custodiscono e portano avanti l’eredità di don Puglisi, contribuendo a realizzare il sogno di una Sicilia libera dalla mafia e fondata su valori di pace e fratellanza”.

Interviene Lagalla

Anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla ricorda Don Pino: “La gentilezza e la tenacia di padre Pino Puglisi, a 31 anni dalla sua uccisione per mano mafiosa, restano ancora oggi un’eredità da non disperdere. Togliendo i giovani dalla strada ed educandoli alla legalità, ha combattuto a suo modo Cosa nostra”.

“Il mio sentito ringraziamento va al Centro Padre nostro – continua il primo cittadino – che oggi nel quartiere di Brancaccio è la realtà che porta concretamente avanti l’esempio del Beato Puglisi. Le istituzioni devono accompagnare il Centro di accoglienza perché realizzare i progetti di padre Puglisi è il miglior modo per onorarne la memoria”.

Il ricordo del ministro Piantedosi

“Sono trascorsi 31 anni dal feroce assassinio di don Pino Puglisi per mano della mafia. Ma più che mai vivo è il ricordo della sua instancabile opera a difesa dei giovani e dei più svantaggiati. Una missione che il sacerdote portò avanti sempre con coraggio, promuovendo spazi di incontro e di crescita per contrastare l’influenza che la criminalità organizzata voleva esercitare sul territorio”. Così il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, ricorda la figura del sacerdote palermitano.

“La vita di don Puglisi – aggiunge Piantedosi – trascorsa a fianco dei ragazzi del quartiere Brancaccio, il suo infaticabile impegno civico e apostolico, la sua dedizione alla comunità, il suo insegnamento ispirato a valori di solidarietà e giustizia, rappresentano ancora oggi un esempio per le nuove generazioni e un simbolo di riscatto sociale”.

La Russa: “Esempio di fede”

“Nel ricordo di Don Pino Puglisi, assassinato dalla mafia trentuno anni fa – afferma sui social il presidente del Senato Ignazio La Russa -. Con il sorriso, ha insegnato la legalità e sottratto tantissimi giovani alla criminalità. Il suo sacrificio, ancora oggi, è un esempio di fede e coraggio”.

Fontana: “Il suo esempio continua”

“Don Pino Puglisi ha testimoniato la fede nei fatti, lasciando segni tangibili e fecondi del suo operato. Oggi Beato, Puglisi non si limitò a predicare il bene, scelse di vivere il suo messaggio, battendosi per la legalità con straordinario coraggio”. Così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana

Continua Fontana: “31 anni sono trascorsi dalla sua barbara uccisione per mano mafiosa. Il suo esempio continua a ispirare l’impegno di tanti contro la criminalità organizzata e rimane un insegnamento per le nuove generazioni. Ai familiari, ai cari, a chi ha condiviso le sue battaglie giungano oggi la nostra vicinanza, il nostro pensiero e le nostre preghiere”.

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