NICOSIA (ENNA) – Quello che doveva essere uno dei giorni più belli della sua vita si è trasformato in tragedia. La protagonista di una vicenda terribile, che ha spezzato la propria vita, e sul nascere, quella del suo bambino, è una donna di 40 anni di Gangi, nel Palermitano.
Era all’ottavo mese di gravidanza quando ieri, si è presentata all’ospedale Basilotta di Nicosia insieme al marito. Il piccolo sarebbe nato un mese prima rispetto alla data prevista, ma la coppia, fino a quel momento, era tranquilla. Una volta in sala operatoria, però, sarebbero subentrate alcune gravissime complicazioni che avrebbero anzitutto scatenato uno shock, fino al decesso del bambino.
Dopo la notizia sulla morte del piccolo appena nato, sarebbe stato disposto il trasferimento della quarantenne all’ospedale di Sciacca, perché in quello di Enna non ci sarebbe stato posto e a Nicosia, invece, non esisterebbe alcun impianto di rianimazione. “Ma l’hanno fatta attendere due ore in un’ambulanza, senza nessuno che la controllasse”, spiegano i parenti della donna. I familiari della donna hanno presentato denuncia ai carabinieri di Nicosia intorno alle 13 di oggi.
Un calvario, quello del trasporto tramite l’elisoccorso del 118, che sarebbe stato provocato da un guasto al mezzo proveniente da Caltanissetta, la zona più vicina, ma che la famiglia della quarantenne attribuisce ad una cattiva gestione della situazione da parte dei medici.
Dall’ospedale di Nicosia ribadiscono che il ritardo delle operazioni per il trasporto della donna si è verificato proprio in seguito al guasto. Un contrattempo che sarebbe costato la vita alla quarantenne, che era alla sua prima gravidanza ed è deceduta durante il trasporto a Sciacca tramite l’elisoccorso arrivato da Palermo.
