PALERMO – Codice Rosso Ans, uno dei cavalli più forti dell’ippodromo di Palermo, non era stato dopato. Assolti gli imputati: il proprietario dell’animale, Nunzio Lanzafame, il fantino Cosimo Cangialosi, e l’allevatore Gaetano Ferrigno. Il pubblico ministero aveva chiesto per tutti un anno di carcere e 10 mila euro di multa. Erano difesi dagli avvocati Valeria Maggio, Marco Vitale e Marta Martinelli.
Il 5 giugno 2007 Codice Rosso Ans vince il Premio Eleonora all’ippodromo della Favorita. Giusto il tempo di festeggiare e scattano i controlli antidoping nelle scuderie. Nel sangue del cavallo vengono trovate tracce di un metabolita della cocaina. E i tre imputati finiscono sotto processo.
Sono state le indagini difensive dell’avvocato Maggio a smontare le accusa. Decisiva è stata la perizia affidata ad un luminare del settore, il quale ha confermato che la sostanza dopante era presente nel sangue dell’animale in una quantità talmente modica da fare ipotizzare un “inquinamento da contatto”. Inoltre gli strumenti per la rilevazione avevano uno scarto che giustificava un possibile errore. Da qui l’assoluzione decisa dalla quinta sezione del Tribunale.