PALERMO – Applausi ed emozioni, felice e commosso allo stesso tempo. Paulo Dybala saluta quella che per tre anni è stata la sua casa, il “Renzo Barbera”, e lo fa raccogliendo l’abbraccio della sua gente, così come l’ha definita lui. Un abbraccio lungo novanta minuti e anche più, da parte di quei tifosi che hanno atteso un ultimo gol da festeggiare, o quantomeno una sostituzione nel finale, per tributargli la meritata standing ovation. La festa è invece stata rinviata al triplice fischio, con palloni autografati lanciati in curva e saluti per tutti. Non un addio, perché comunque resterà in Italia, ma un arrivederci alla prossima stagione, con una maglia diversa e con obiettivi diversi, sapendo di potersi aspettare sempre un’accoglienza calorosa.
Aver chiuso la propria avventura a Palermo senza gol resta un piccolo rimpianto per Dybala, che però può godersi la serata di festa anche dopo una sconfitta: “Finire la partita con un gol sarebbe stato più bello, ma questa giornata non la dimenticherò mai”, dichiara l’attaccante. L’emozione non si può nascondere, il timbro della sua voce vale più di ogni singola parola espressa per ringraziare chiunque, in questi anni, abbia dato fiducia al suo talento: “Le parole del presidente, la gente, i miei compagni. Tutto è stato bellissimo – prosegue Dybala -. Il Palermo mi ha aiutato a diventare uomo, Iachini mi ha dato tanta fiducia. Mi ha dato tantissimo”.
U picciriddu è diventato uomo ed è pronto a fare il grande passo. Salutare Palermo e volare per Torino non è facile, ancor di più se il viaggio lo si fa per andare a giocare alla Juventus. Tra le fila dei campioni d’Italia in carica, oltre che possibili campioni d’Europa, Dybala troverà una concorrenza e una pressione impossibile da paragonare a quella di Palermo. Per lui, però, si tratta della scelta migliore in questo momento della carriera: “La Juventus mi ha voluto fortemente, penso di avere fatto la scelta giusta”. Prima di volare verso Torino, potrebbe arrivare un altro viaggio, da compiere in qualità di semplice tifoso: “Non so se andrò a Berlino per la finale di Champions – ammette Dybala -. Mi hanno invitato, però devo pensarci”.
Il futuro è ormai segnato, a tinte bianconere. Il presente vede invece un Dybala ancora concentrato a fare bene col Palermo, per chiudere in bellezza nell’ultima di campionato. Non sarà facile disturbare una Roma in piena corsa per la Champions League, ma l’argentino spera di poter trovare ancora spazio prima di salutare tecnico e compagni: “Mi allenerò per tutta la settimana, mi piacerebbe poter giocare a Roma. Dipenderà dalle decisioni del mister”. Poi, con un passato alle spalle da riavvolgere, Dybala non esprime nessun rimpianto per quanto fatto a Palermo. Nemmeno per i suoi esordi: “Il voto che mi do per questi tre anni è un dieci”.
E il Palermo senza Dybala dove andrà? La società è al lavoro per rendere la squadra competitiva per la prossima stagione, anche senza quella che è stata la sua stella per tutto un anno. L’attaccante, dal canto suo, ripone massima fiducia in Zamparini e Iachini: “Il presidente costriurià una grande squadra insieme al mister”, chiude il bomber nativo di Laguna Larga, che paragona il suo addio al popolo rosanero alla sua partenza dall’Instituto de Cordoba, il club che lo ha lanciato nel calcio professionistico: “Ho pensato a questo addio come all’addio all’Instituto, ma lì giocai la mia ultima partita in trasferta. Qui invece ho avuto la fortuna di giocarla davanti alla mia gente”. Un popolo che oggi, nonostante tutto, è felice di aver visto crescere così un proprio figlio. Hasta la vista, Paulo.