CATANIA – “Può scriverlo: da Palermo, mi è stata inviata una lettera anonima che in tono di minaccia mi invitava a ritirare la mia candidatura alla presidenza regionale”. Per spiegare la decisione della Commissione giudicante nazionale, riunitasi ieri nella Capitale e che ha escluso e radiato tre società catanesi dalla Fidal, occorre forse partire dalle esternazioni che il presidente della Gioadventures, Sebastiano Leonardi, ha rilasciato a Livesiciliacatania. La decisione della commissione nazionale scaturisce dalla scoperta di falsi tesseramenti ed altrettanti falsi documenti che hanno coinvolto una decina di atleti: squalificati anch’essi per nove mesi. Leonardi è il numero uno proprio della Gioadventures e nel fine settimana avrebbe dovuto concorrere alla corsa per la presidenza regionale della Fidal. Parliamo al condizionale perché si tratta di una candidatura che lo stesso interessato mette adesso in discussione.
Tutta colpa di quella missiva di minaccia?
“No, non è per quello. Io ho denunciato tutto ai carabinieri e vedremo come andrà a finire questa storia”.
Ed allora?
“La verità è che hanno fatto di tutto per stroncarci”.
Chi?
“Il gruppo che si trova ai vertici della federazione regionale sta facendo di tutto per isolare il mio di gruppo. Noi siamo il rinnovamento e la mia è una persona scomoda. Anche nell’atletica comanda la politica. Comandano le caste economiche e politiche”.
E questa storia dei falsi documenti degli atleti?
“Si tratta di documenti e certificati provvisori che sono stati giudicati falsi. In realtà noi avevamo già inoltrato tutto spiegando come stavano le cose. E poi, vuole sapere una cosa?”
Dica.
“Siamo stati condannati senza essere stati nemmeno sentiti”.
Che farete, allora, adesso?
“Non rimarremo a guardare: impugneremo tutto dinanzi al Tar ed al Coni”.
E la sua candidatura alla presidenza?
“Non so se la confermerò ma so che queste cariatidi che hanno distrutto la Federazione devono andare via”.
Indipendentemente da tutto, quante possibilità ha o avrebbe di farcela?
“Le dico soltanto che con me ci sono tutte le società di Catania. Ed assieme a Catania anche moltissime delle provincie di Ragusa, Caltanissetta, Agrigento e Messina. Non aggiungo altro”.