E' il giorno di Monsignor Renna: come cambia la Chiesa catanese?

È il giorno di Monsignor Renna: come cambia la Chiesa catanese?

Un mandato di arcivescovo che porta con sé sfide e responsabilità.

CATANIA. Se sarà, o meno, una Chiesa catanese “del grembiule” ispirata al messaggio di Don Tonino Bello è certamente presto per dirlo.
Quello che però già si avverte, è che l’arrivo in arcidiocesi etnea di Monsignor Luigi Renna pare avere rinfocolato l’entusiasmo dell’apostolato nella sua invisibile carezza dello spirito.
Felice e coraggioso nelle sue episcopali esposizioni pubbliche, Monsignor Luigi Renna si insedia ufficialmente domani 19 febbraio mentre oggi, in mattinata, all’interno del Salone dei vescovi dell’arcivescovado incontrerà i cronisti, quasi a voler subito rompere il ghiaccio per poter parlare al cuore ed entrare subito nelle case del territorio.

Quello che probabilmente viene velatamente chiesto a Monsignor Luigi Renna è di poter imprimere il carisma di un vescovo moderno ma con la personalità del prelato di altri tempi. Perchè Catania rimane certamente una città complessa e piena di contraddizioni, capace di essere solenne ed esigente nei confronti di chi incarna le istituzioni.
Nell’opera di servizio del neovescovo catanese si scorge la fatica della missione ed il travaglio dell’evangelizzazione attuati con un linguaggio ed una comunicazione ai quali, certamente, non eravamo abituati da almeno un ventennio.
Ma i paragoni con i predecessori vanno sempre evitati. Ancor di più in un contesto caratteriale e temporale che non possono essere accostati fra loro.

Di certo, nella città che fu del Beato Dusmet la suggestione di un vescovo innovatore e innovativo quantomeno nell’approccio e nella dialettica, rimane un dettaglio affascinante che restituisce entusiasmo ad un ambiente ecclesiale apparso in troppe circostanze sin troppo “timido”. 
E non è certamente una casualità che le primissime uscite di Monsignor Renna riguarderanno prima la storica e problematica piazza del Carmelo e poi, di lì a poco, il carcere minorile. 

Quasi un modo per voler imprimere un marchio di fiducia ed una mano tesa agli ultimi partendo da quei luoghi della città che sono in attesa perenne di un segnale di speranza. Di una resurrezione promessa ma mai arrivata.
Una sfida non indifferente in un percorso che sarà, a prescindere, di enorme responsabilità.
Buon inizio, Monsignor Renna.


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