ROMA– E’ morto oggi a Roma a 82 anni il prefetto Domenico Sica, ex magistrato e Alto Commissario Antimafia. Impegnato negli anni ’70 e ’80 nelle principali inchieste italiane per la procura di Roma – caso Moro, omicidio Pecorelli, P2, attentato al Papa, Banda della Magliana, caso Emanuela Orlandi – Sica era andato in pensione da prefetto: nel 1988 venne nominato Alto Commissario Antimafia battendo la concorrenza di Giovanni Falcone. “Un grande investigatore”, dice l’ex giudice Ferdinando Imposimato.
Domenica Sica fu, con altri, al centro della famosa vicenda del “Corvo” di Palermo, la stagione dei veleni e delle lettere anonime che vide il giudice Alberto Di Pisa, oggi procuratore a Marsala, condannato nel 1992 in primo grado perché l’impronta digitale lasciata su uno dei messaggi di accuse anonimi inviati a Falcone, Ayala, al procuratore Giammanco, al capo della polizia Vincenzo Parisi e al questore Gianni De Gennaro gli fu attribuita con un’impronta raccolta proprio da Sica. Nel processo di appello l’impronta fu dichiarata inutilizzabile e Di Pisa venne assolto.