E per gli artigiani pratiche| bloccate per 68 milioni di euro - Live Sicilia

E per gli artigiani pratiche| bloccate per 68 milioni di euro

Lettera della Cna a Venturi
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“Migliaia di imprese artigiane e commerciali che hanno presentato istanza in base gli avvisi e ai bandi per le agevolazioni per gli investimenti, attendono invano da mesi, se non da anni, che i loro fascicoli vengano esaminati: nel frattempo alcune sono soffocate dalle esposizioni bancarie, altre sono già fallite. In assenza di risposte immediate, siamo pronti ad eclatanti iniziative di lotta”. L’allarme è di Mario Filippello, segretario regionale della Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) della Sicilia, che ha scritto una lettera all’assessore regionale alle Attività Produttive, Marco Venturi (nella foto).

Sulle scrivanie della Regione, secondo la denuncia della Cna, giacciono, inevase, 6.400 istanze per contributi per investimenti fino a 50 mila euro, per complessivi 52 milioni di euro. A queste si aggiungono altre 330 istanze per contributi per investimenti fino a 2 milioni di euro, per altri 16 milioni.

“In tutto, dunque, 68 milioni di euro fermi per colpa della burocrazia e della lentezza della macchina amministrativa: si tratta di somme che vengono prese dai fondi strutturali – prosegue Filippello – se non si rendiconteranno entro i termini indicati dall’Unione europea torneranno a Bruxelles”.

Agli occhi degli artigiani e commercianti – aggiunge – appare incomprensibile che una Regione che eroga stipendi, prebende e sussidi a vario titolo ad oltre 141 mila persone, non trovi pochi dipendenti responsabili che esplichino i loro normali lavori. Infatti sono passati mesi, se non anni, da quando sono stati pubblicati in gazzetta ufficiale gli avvisi che dovevano garantire a sportello la istruzione delle pratiche e l’erogazione degli incentivi: nel frattempo qualche impresa è già fallita, moltissime lo rischiano”.

Da qui l’appello all’assessore Venturi: “Ci rivolgiamo a Lei – conclude Filippello nella lettera – perché oltre che ad essere assessore è a tutt’oggi un ‘collega imprenditore’ che conosce direttamente la situazione di tutte le imprese che testardamente continuano a voler lavorare in Sicilia”.


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