CATANIA – Il ritornello più ripetuto dopo la schiacciante vittoria sulla Pro Vercelli è stato: “Visto? Correvano tutti”. La rivoluzione targata Marcolin riparte, forse, da qui. Da una serata che ha regalato, risultato a parte, un minimo di certezze: come quella di un gruppo che corre a mille e che potrebbe diventare presto la squadra pensata dal tecnico rossoazzurro.
Quella squadra che Marcolin ha voluto far ripartire in primis dalla difesa con una linea a quattro totalmente ridisegnata: nei volti e nell’atteggiamento. Con un centrocampo che, finalmente, ha fatto girare palla senza leziosismi o geometrie al rallentatore. Ma quello che è contato più di tutti è stata la sostanza. Tanta sostanza in mezzo al campo.
E’ stata solo una partita, per carità. Soltanto novanta minuti. E’ ancora tutto da verificare sul campo: prove ben più ostiche si profilano all’orizzonte. Ma serviva un segnale. Una scossa. Che forse è arrivata. Si è (ri)visto finalmente anche del gioco sulle fasce e si è capito che, per il modulo di Marcolin, un trequartista servirà sempre. Ecco perché sarà importante pensare anche ad un possibile vice-Rosina: un ruolo che potrebbe pure essere ricoperto da un esaltante Sciaudone.
Oggi, si è ripreso a lavorare a Torre del Grifo. Mentre sabato pomeriggio alle 15 si torna al Massimino nel tentativo di sfruttare al meglio il doppio turno casalingo presentato dal calendario. A Catania arriva quel Perugia che un girone fa aprì ufficialmente la crisi dei rossoazzurri. Ma, questa volta, la musica pare risuonare da uno spartito nettamente diverso.