La giunta di Lombardo | Dentro Armao e Venturi - Live Sicilia

La giunta di Lombardo | Dentro Armao e Venturi

Esclusi Giovanni Ilarda e Gianni Puglisi
di
3 min di lettura

Lo strappo arriva. E nei tempi annunciati: 48 ore più 48 ore di proroga “concessa” al Pdl. Raffaele Lombardo presenta la sua giunta, “la giunta dell’autonomia, composta da uomini liberi dai diktat dei partiti nazionali”. Accanto a lui ci sono anche Titti Bufardeci e Michele Cimino, ala Miccichè del Pdl, l’ala “eretica”, che fino a pochi minuti prima era stata ammonita dai vertici nazionali del partito: non saranno accettate soluzioni che non passino dal vertice, neanche “temporanee”. Ovvero quell’accettazione “con riserva” di cui si era bisbigliato prima di stamattina. Nessuna riserva: Bufardeci e Cimino sono dentro da subito, nei nove che Lombardo ha scelto per voltare pagina. Come Luigi Gentile, area An, assessore uscente riconfermato dopo l’avvicinamento della sua area – quella del coordinatore regionale mancato (e deluso), Pippo Scalia – a quella di Gianfranco Miccichè. Con loro nella nuova giunta ci sono i tre assessori uscenti dell’Mpa, Pippo Sorbello, Roberto Di Mauro e il tecnico Massimo Russo.

Chi resta dovrebbe mantenere le vecchie deleghe. A loro si aggiungono altri tre tecnici: l’imprenditore nisseno Marco Venturi, a capo della piccola impresa di Confindustria (carica dalla quale si è dimesso per accettare l’incarico), il magistrato Caterina Chinnici (la più emozionata questa mattina davanti alle telecamere) e, sorpresa dell’ultim’ora, l’avvocato Gateano Armao, amministrativista palermitano di grido, proposto, rivela Lombardo senza troppi segreti, dal forzista Dore Misuraca, altro coordinatore regionale mancato. Non c’è invece Gianni Puglisi: tra i suoi infiniti incarichi, qualcuno poteva creare dei problemi di compatibilità, così ha rifiutato.

Lombardo tiene per sé gli interim di Lavoro e Agricoltura. Alla Chinnici dovrebbe andare la Famiglia e a Venturi l’industria. Quanto ad Armao potrebbe essere il giusto candidato a succedere a Giovanni Ilarda alla Presidenza. Ilarda è il grande assente della mattina “era stato scelto come tecnico, ma se segue la linea politica dell’Udc, la sua natura di tecnico si perde”, ha detto Lombardo.

Il nuovo governo, quindi, nasce così, prima del voto, senza l’Udc, lasciata fuori dai giochi, e senza la benedizione di un pezzo maggioritario del Pdl. Ma nessuno sembra credere davvero che gli assessori “eretici” possano essere espulsi dal partito. Nessuno, e loro per primi: “Ma davvero il Pdl può stare all’opposizione? – dice Bufardeci – I tre posti lasciati liberi testimoniano la volontà di dialogo”. E Cimino aggiunge che Miccichè sta lavorando proprio ad allargare a tutto il Pdl il sostegno a Lombardo.

“Dentro chi rema a favore e fuori chi rema contro”, ripete più volte Lombardo, che lancia il grido di riscossa per il Sud e non chiude la porta al Pdl e all’Udc riserva un “se vuole entrare, entra”, facendo spallucce. Alleanza coi centristi i crisi a pochi giorni dalle amministrative: ripercussioni sul voto locale? “No, l’Mpa sosterrà la candidata Udc a Caltanissetta anche con più slancio”, dice il governatore, che si dice certo che la nuova giunta avrà la maggioranza all’Ars. Ma a proposito di giunte locali, arriva anche la frecciata a Cammarata che lo aveva definito un “mistificatore”. Ai giornalisti che gli chiedono una replica, Lombardo risponde: “La chieda ai cittadini i Palermo, la dedica”.

Ora la palla passa al Pdl, che dovrà decidere se rompere o appaciarsi. In pochi scommettono sulla prima ipotesi. E intanto, dalle parti dell’Udc soffiano venti di ira funesta.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI