Edifici interdetti dopo l'esplosione |"Deflagrazione dall'interno" - Live Sicilia

Edifici interdetti dopo l’esplosione |”Deflagrazione dall’interno”

Identificati i proprietari delle particelle degli immobili, che dovranno sobbarcarsi i costi della messa in sicurezza.

l'ordinanza del sindaco
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CATANIA – “Un’improvvisa deflagrazione avvenuta all’interno dei locali per la fuga di gas da bombole”. E’ quanto si legge nel verbale dei Vigili del fuoco relativo alla terribile esplosione  dell’edificio di via Garibaldi, in seguito alla quale hanno trovato la morte due vigili del fuoco, Dario Ambiamonte e giorgio Grammatico, e il proprietario della bottega, Giuseppe Longo, e integrato nell’ordinanza del sindaco Enzo Bianco, di interdizione degli edifici interessati alla detonazione.

Al comune di Catania spetta infatti il compito di Comune di Catania di interdire, tramite transennamento fisso, l’accesso ai luoghi. Cosa che il sindaco ha fatto con l’ordinanza pubblicata oggi nella quale, oltre a essere identificati i proprietari delle particelle degli immobili coinvolti, vengono interdetti e delimitati da transenne, posizionate dal civico 2 fino al civico 12, in corrispondenza del vicolo dei Fiori, della via Sacchero.

“Gli edifici interessati dalla deflagrazione – si legge – hanno riportato danni, alle strutture interne ancora da accertare, e non si escludono, temporaneamente, danni alle strutture portanti, che dovranno essere oggetto di verifica statica e di impiantistica delle unità immobiliari facenti parte degli edifici, che vengono dichiarate interdette”

Una decisione presa in base a quanto stabilito dal Regolamento edilizio comunale per evitare situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità. I costi saranno addebitati ai proprietari, secondo quanto si legge nel documento, che dovranno provvedere ad effettuare tramite tecnici qualificati tutte le opere di manutenzione straordinaria e di verifica degli impianti, previa autorizzazione degli uffici comunali competenti. Il responsabile del procedimento – contro cui si può ricorrere al Tar entro 60 giorni e alla Regione siciliana entro 120 giorni – è stato individuato in Marco Romano, P.O. della direzione “Protezione Civile e Pubblica Incolumità”.

 

 

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