TORRE DEL GRIFO (Mascalucia) – “Spero di essermi messo il peggio alle spalle: fisicamente, ho avuto qualche problemino alla caviglia per questo ho fatto fatica a calciare da fuori area. Ma da Cagliari torniamo a provare a tirare forte”. Eccolo, Pablo Barrientos all’anti-vigilia di Cagliari-Catania, anticipo che sabato inaugura l’undicesima giornata. “Vincere a Cagliari sarebbe certamente importante perché consentirebbe al Catania di avvicinarsi a quello che è l’obiettivo di tutti: la salvezza. Abbiamo dei precedenti negativi in Sardegna? Questo non conta. Sabato sarà un’altra partita e scenderemo in campo per i tre punti e noi stiamo preparando la partita per questo. E non importa se segno io: importa il bene della squadra. Io non mi sono posto un limite personale di gol. Se segno bene sennò a me interessa raggiungere traguardi importanti col Catania giocando bene”. Uomo spogliatoio “El Pitu”, soprannome che il funambolico calciatore argentino si è portato dappresso alle falde dell’Etna direttamente dal sud America. E quella di sabato sarà una trasferta che dirà tante cose dopo la sbornia contro la Lazio: si tenterà, soprattutto, di spezzare quell’incantesimo che vede i rossoazzurri ancora a secco di vittorie esterne. “In Sardegna sarà battaglia e lo sappiamo. Ma, ormai, il Catania è una squadra temuta da tutti: anche il Cagliari è una squadra forte ma non dovremo affrontarla senza alcuna paura. Vietato mollare da parte nostra”.
Parla da giocatore navigato Barrientos. Segno che la mentalità che sta inculcando mister Maran ha davvero coinvolto tutti. Contro i rossoblù, resta fortemente in dubbio la presenza di Bergessio (per via del problema al polpaccio rimediato domenica scorsa) ma anche su questo aspetto El Pitu è convinto nella risposta: “Se Gonzalo non dovesse farcela, ci sarà chi lo sostituirà degnamente. Siamo il Catania e siamo una grande squadra”.