PALERMO – “Scelte nette e chiare”, ma soprattutto “coerenti” con i valori del Pd. Anthony Barbagallo detta la linea dei Democratici per le elezioni provinciali del 27 aprile e le parole del segretario alla Direzione regionale Dem risuonano come un messaggio diretto a chi, in provincia di Agrigento, sta valutando un’alleanza civica con Forza Italia e Movimento per l’autonomia.
Barbagallo: “Siamo diversi dal centrodestra”
Barbagallo non chiude le porte alla possibilità di una lista civica in alcune province, con la conseguente rinuncia al simbolo del Pd. Il segretario, che ha lavorato all’intesa anche con M5s e Avs, pone però una “condizione” chiara: vengano “marchiate” le differenze con il centrodestra.
Barbagallo stoppa l’accordo su Agrigento
Un riferimento che di lì a poco si fa ancora più esplicito: “No a un civismo peloso che nasconde le posizioni, sì a un civismo autentico che si pone in contrasto con i governi di Roma e Palermo”. Porte chiuse, quindi alla possibilità di una intesa trasversale che nella provincia di Agrigento, territorio del capogruppo all’Ars Michele Catanzaro, fino a ieri sembrava in fase avanzata.
Pd, M5s e Avs: “l’Alternativa”
Le frasi pronunciate dal segretario regionale del Pd bloccano ogni apertura a destra. ‘L’Alternativa’, nome che si è deciso di dare al cartello con M5s e Avs per le Provinciali, del resto non sarebbe credibile. “L’alternativa – è il pensiero del segretario – si costruisce con i comportamenti, ma anche con un’azione politica che sia conseguenziale a tutti i livelli: dalle aule parlamentari fino alle amministrazioni a trazione Pd”.
A Siracusa Pd fuori dall’intesa per Giansiracusa
Strada sbarrata, quindi, ad Agrigento ma anche a Siracusa, dove il neo segretario provinciale Piergiorgio Gerratana ha comunciato l’impraticabilità della proposta che portava il simbolo dei Dem nella coalizione a sostegno di Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla e capo di gabinetto del primo cittadino di Siracusa Francesco Italia. Anche in questo caso i democratici si sarebbero trovati fianco a fianco con Mpa, Forza Italia e parte di Fratelli d’Italia. Scenari inaccettabili per la segretaria Elly Schlein, che in questo momento sostiene Barbagallo nella corsa alla ricandidatura alla segreteria regionale.

Il Partito democratico e il caso Agrigento
Su Agrigento l’accordo sotto le insegne del civismo tra Partito democratico, Forza Italia e Movimento per l’autonomia riguarda la candidatura del sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino. Quest’ultimo, già candidato di Azione alle ultime elezioni regionali, oggi è nell’orbita del Mpa che in provincia di Agrigento può contare sull’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro.
A tessere la tela dell’alleanza anomala anche i deputato di Forza Italia Margherita La Rocca Ruvolo e Riccardo Gallo, ai quali oggi si rivolge per l’ennesima volta il capogruppo della Dc all’Ars Carmelo Pace. L’ex sindaco di Ribera coglie la palla al balzo e prende spunto dalle dichiarazioni di Barbagallo per tentare di scardinare l’accordo a tre FI-Mpa-Pd.
La sponda Dc per Barbagallo
“A pochi giorni dalla consegna delle liste, sembra consolidarsi sul territorio, nonostante le smentite di rito degli interessati, l’asse tra il Partito democratico e alcuni partiti del centrodestra in provincia di Agrigento – osserva -. Mi auguro che le parole nette ed inequivocabili di Barbagallo non siano soltanto dichiarazioni di facciata ma segnino, invece, uno spartiacque irrinunciabile da cui non si torna indietro”.
Una sponda inaspettata per il segretario regionale del Partito democratico sull’affaire Agrigento. Il capogruppo Dc all’Ars auspica che le parole di Barbagallo servano a “scongiurare un accordo politico assurdo, incoerente e innaturale, che mortificherebbe – dice – la storia della sinistra e il suo popolo nel vano tentativo di raccattare qualche poltrona”.

Pace: “Caruso fermi l’inciucio”
Pace alza poi il tiro e chiama in causa il coordinatore regionale forzista Marcello Caruso: “Come può avallare un’operazione che sancirebbe un accordo con gli oppositori di Schifani? Con quei partiti e quegli esponenti che, quotidianamente, ne contestano le politiche e le scelte di governo?”.

Il capogruppo Dc all’Ars rinnova quindi l’appello (l’ennesimo) ai partiti del centrodestra “per l’unità della coalizione”. L’invito è a convergere su Stefano Castellino, sindaco di Palma di Montechiaro espresso da Fratelli d’Italia, “senza inciuci incomprensibili e senza giochetti stravaganti che nulla hanno in comune con la politica”. Su Castellino c’è la convergenza anche di Lega, Noi Moderati e Udc.