"Emergenza casa, no ai contributi| Recuperiamo i beni confiscati" - Live Sicilia

“Emergenza casa, no ai contributi| Recuperiamo i beni confiscati”

Nadia Spallitta

Sono 58 gli immobili confiscati che potrebbero essere destinati all'emergenza abitativa, ma 30 risultano occupati. E oltre 1.500 alloggi Erp attendono ancora di essere riscattati.

nadia spallitta
di
3 min di lettura

PALERMO – Circa 2.500 alloggi comunali Erp, di cui 600 occupati abusivamente, e 549 sgomberi ordinati dal 2003 al 2011; canoni di locazione che in media si attestano sui 770 euro l’anno, ma che non sempre vengono pagati, e oltre 1.500 alloggi che potrebbero essere riscattati. Ecco alcune cifre che descrivono bene la situazione dell’emergenza abitativa a Palermo, contenute nelle risposte alle tante interrogazioni presentate sul tema dal vicepresidente di Sala delle Lapidi Nadia Spallitta.

Un’emergenza, quella della casa, divenuta sempre più grave e che sta diventando sempre di più un tema caldo della politica cittadina, come dimostrato dal corteo dei senzatetto e dalla seduta consiliare ad hoc tenutasi mercoledì. La giunta ha presentato un pacchetto di provvedimenti, che comprende anche un contributo economico una tantum di circa un milione di euro per 400 famiglie, ma nella maggioranza non tutti sembrano condividere l’iniziativa.

“Il documento presentato dalla giunta in Aula è un segnale di grande sensibilità – spiega la Spallitta – è evidente che ci sia la chiara volontà di affrontare e risolvere il problema, ma non condivido la proposta di un contributo economico, che sono le stesse famiglie a non volere. Le famiglie hanno un’esigenza reale che è l’alloggio, quindi piuttosto che erogare i contributi utilizziamo le risorse per recuperare gli immobili confiscati”.

Ed ecco alcune cifre per capire la dimensione di un problema che coinvolge, ovviamente, anche il patrimonio comunale e i beni confiscati alla mafia. Come detto, gli alloggi comunali Erp sono 2.500, di cui 600 occupati, anche se le occupazioni abusive riguardano pure gli immobili dello Iacp o quelli confiscati. In otto anni le ordinanze di sgombero sono state 549, di cui 205 per alloggi comunali, 217 per alloggi Iacp e 27 per alloggi confiscati. Provvedimenti di sgombero che la giunta ha “congelato” nel 2012, come scrivono gli stessi uffici, per svolgere le verifiche del caso. Dal 1994 al 2012 sono stati 2.274 gli assegnatari ad aver riscattato la casa, ma altre 1.545 abitazioni aspettano ancora di essere riscattate: un processo che il Comune dovrebbe incoraggiare, visto che nel solo 2012 gli oneri condominiali hanno superato il milione di euro (di cui 400mila per sostituire i morosi). Un capitolo a parte meritano gli immobili confiscati che, regolamento comunale alla mano, dovrebbero essere impiegati primariamente per l’emergenza abitativa. Oggi a Palermo di disponibili ce ne sono 58, di cui però 30 occupati abusivamente e altri 28 che andrebbero ristrutturati.

“Le risorse – dice la Spallitta – andrebbero impiegate per recuperare gli immobili già destinati all’emergenza abitativa. Così come bisognerebbe intervenire sugli immobili confiscati destinati o da destinare alle associazioni: 80 son già assegnati, 25 aspettano di esserlo. Sarebbe opportuno destinare i 25 per l’emergenza abitativa ed effettuare delle verifiche sugli altri 80, revocandoli in caso di cattivo utilizzo. Potremmo darli, per esempio, alle 35 famiglie di via Brigata Aosta, tutte beneficiarie e in graduatoria, ma che vivono in alloggi ormai degradati e su cui pende un ordine di sgombero. E infine ci sono gli immobili inseriti nel piano delle alienazioni: sarebbe utile capire quali invece possono essere destinati subito all’emergenza abitativa”.

Un capitolo a parte meritano gli immobili sequestrati “che – continua la Spallitta – sono il triplo dei confiscati. Studiamo una convenzione col tribunale che li assegni al Comune in via temporanea per l’emergenza abitativa. O penso anche agli immobili abbandonati di cui è piena la città o a quelli abusivi, che il Comune dovrebbe acquisire al proprio patrimonio, cosa che spesso non accada. E’ impensabile che in una città che ha edificato 155.000 chilometri quadrati sui 160.000 totali ci sia il problema dell’alloggio. C’è qualcosa che non va”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI