<<La caduta della cenere vulcanica e i fenomeni atmosferici che ne amplificano le conseguenze sono eventi naturali che non possono essere fermati. Ciò non vuol dire che i territori colpiti debbano essere lasciati soli, né che non si possano prevenire i danni>>.
È ciò che ha dichiarato Elia Torrisi, in corsa per la carica di primo cittadino a Giarre, confermando come il risanamento socio economico e la prevenzione siano alla base del suo programma di risanamento per la città alle falde dell’Etna e per l’intero hinterland.
<<Il Governo nazionale deve intervenire e dovrebbe visitare il nostro territorio, per comprendere il reale dramma che i cittadini vivono. Da lontano non si può comprendere appieno la portata del problema. Non bastano una scopa e una paletta. Intere colture sono rovinate, i disagi sono immensi e la totale assenza di mezzi di raccolta e di sistemi di logistica rendono impossibile praticare qualunque soluzione, economicamente insostenibile sia per gli enti locali che per i cittadini. Il Governo dello Stato, la Regione e anche la Commissione Europea devono comprendere che la nostra zona etnea non ha bisogno di aiuti – mai abbastanza – solo al momento dell’evento calamitoso, ma di prevenzione. Gli amministratori locali devono sì lavorare in squadra e senza colore politico, ma da soli possono fare poco in mancanza di una regia centrale che coordini la risoluzione oggi e domani la prevenzione, assente in Sicilia, terra bella, ma martoriata. Non dimentichiamo che la nostra Isola è ultima in Europa per gli indicatori economici, per tale ragione il Governo regionale deve rivolgersi a Roma e a Bruxelles, per chiedere la predisposizione di un piano, sia in termini di uomini e mezzi, sia in termini di risorse finanziarie e tutti gli opportuni interventi, anche di natura fiscale e anche in deroga alla disciplina vigente in materia di concorrenza>> ha concluso Torrisi.