Energia, allarme degli imprenditori: "A rischio investimenti" - Live Sicilia

Energia, allarme degli imprenditori: “A rischio investimenti”

Intervista a Davide Maimone presidente dell'associazione Sicilesco, che lancia un appello al Presidente della Regione Nello Musumeci

PALERMO – “La spesa per l’efficientamento energetico è bloccata, la Regione intervenga entro Ottobre o la Sicilia ne avrà un danno economico ed ambientale. Secondo la stessa Regione il 78% dei progetti è totalmente fermo. Un dato allarmante che rileva il rischio per un intero settore.”

Ad accendere i riflettori è Davide Maimone neopresidente dell’associazione Sicilesco, in una lettera – appello al Presidente della Regione Nello Musumeci.

Maimone, ingegnere e impreditore di 42 anni, lancia un accorato appello al vertice regionale e alla politica per sbloccare i fondi del Po Fesr 2014-2020 e destinati all’Asse 4 “Energia sostenibile e qualità della vita”. Fondi dell’Obiettivo Tematico 4 (OT4) che ammontano a 250 milioni di euro.

Sicilesco rappresenta una ventina di società Esco, quasi tutte guidate da manager under 50.

Le Esco sono società che, per esempio, reperiscono finanziamenti e curano la progettazione di azioni volte all’efficientamento energetico in sinergia con il settore pubblico e con quello privato.

Ingegnere Maimone cosa chiedete al Presidente Musumeci?

Chiediamo che la macchina amministrativa sia all’altezza delle buone intenzioni del Presidente, che si eliminino quelle criticità e incertezze interpretative che bloccano la strada delle innovazioni energetiche. Abbiamo creduto alle sue parole in occasione delle Giornate dell’Energia dello scorso anno e si era avviato un percorso virtuoso di collaborazione tra Regione, operatori e investitori di settore. Con il cambio ai vertici del Dipartimento dell’Energia, mi duole constatare, tutto si è fermato. Alle Giornate dell’Energia appena terminate, invece, non si è detta una parola sullo stato di attuazione dell’OT4 Po Fesr 2014-2020.

Qual è lo stato dell’arte?

Ci sono decine di Comuni con progetti già finanziabili, ma bloccati anche dalla lacunosa conoscenza che gli uffici regionali hanno delle complesse normative di settore.

Siamo al paradosso che l’unico progetto che risulta realizzato non ha ancora ricevuto il contributo dovuto.

A farne le spese sono i cittadini siciliani che per esempio continueranno a pagare l’illuminazione pubblica più costosa d’Italia, fino a tre volte in più. Efficientamento energetico significa, per esempio, avere un’illuminazione pubblica che non generi sprechi ed edifici pubblici dove l’utilizzo della climitazzazione non venga lasciata a pratiche scorrette e antieconomiche.

Secondo la Regione il 78% degli interventi non registra “alcuna attività” è così?

E’ un dato che preoccupa noi, ma che dovrebbe allarmare ancora di più la Regione. Innanzitutto non è vero che enti locali e operatori siano fermi, è vero invece che le interpretazioni della normativa date dalla Regione stanno creando un tappo, con l’aggravante che spesso le difficoltà incontrate non vengono comunicate ai diretti interessati. Con Tuccio D’Urso alla guida del Dipartimento dell’Energia si era avviato un virtuoso processo sinergico che però si è inspiegabilmente arrestato. A questo aggiungiamo le incertezze derivate dal fatto che la Regione opera a pieno regime soltanto per 4 o 5 mesi l’anno, per il resto è in esercizio provvisorio.

Quali sono i rischi?

“Se non si arrivasse in tempo a concludere l’iter burocratico degli interventi pianificati, ci sarebbe la corsa a includere nella programmazione tutti quei progetti che risultino finanziabili. C’è tempo entro dicembre del 2023, ma se dal prossimo Ottobre non si riprende a pieno regime l’iter autorizzativo degli interventi non si giungerà a completare le opere. La Regione allora sarà costretta ad una corsa dell’ultimo minuto che finirà per avvantaggiare chi ha progetti in stadi più avanzati. Le realtà pubbliche e imprenditoriali più grandi e meglio attrezzate faranno la parte del leone. I vantaggi per l’economia e per l’occupazione sarebbero dunque dirottati fuori dalla Sicilia. Come cittadini e imprenditori abbiamo creduto e crediamo alle buone intenzioni del Presidente Musumeci, ma la macchina regionale non lo segue più. Si è inceppata.

Quali soluzioni?

Il Dipartimento dell’Energia ritrovi lo spirito di proficua collaborazione. La Sicilesco continuerà nel suo massimo sforzo tanto di supporto agli enti locali, quanto di interlocuzione con la Regione. Stiamo organizzando un incontro, che si terrà a breve, al quale parteciperanno sia le pubbliche amministrazioni che gli imprenditori, per trovare la migliore soluzione possibile. La Regione non dovrebbe mancare l’appuntamento e istituire immediatamente un tavolo tecnico per recuperare il poco tempo che ci rimane.


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