PALERMO – “Non abbiamo alcuna intenzione di costruire un altro campo Rom in città”. Questa la linea dell’assessore alla Partecipazione del Comune di Palermo, Giusto Catania, che dopo l’annuncio sulla dismissione delle baracche alla Favorita parla ai microfoni di Livesicilia degli sviluppi futuri, su come insomma intende agire l’amministrazione a proposito della gestione dello spazio di viale del Fante occupato da tanti anni dalla comunità nomade. L’obiettivo del Comune è quello di chiudere il campo nomadi nell’arco dei cinque anni del nostro mandato e, nell’attesa, garantire decorose condizioni di vivibilità ai circa cento Rom che vi abitano all’interno. “Stiamo lavorando per questo obiettivo – dice Catania – consideriamo definitivamente chiusa quell’esperienza”.
E la prima azione in questo senso è già stata fatta. “Abbiamo abbattuto alcune strutture fatiscenti, utilizzate unicamente come ricettacolo di rifiuti e, nel frattempo, abbiamo avviato una sistemazione degli spazi di vivibilità, ripulendoli da immondizia e sfabbricidi, rifacendo la pavimentazione, posizionando delle panchine e realizzando alcune aiuole. Gli operai della Rap, i tecnici del settore Ville e Giardini e dell’Amg sono impegnati da giorni e hanno quasi ultimato l’opera”.
Ma dove saranno spostati i Rom che attualmente risiedono nel campo accanto al Parco dei Lecci? Catania assicura che “saranno inseriti dentro un quadro generale di emergenza abitativa della città di Palermo. Dobbiamo garantire la possibilità a queste persone di poter vivere in un appartamento, è un loro diritto e lo meritano allo stesso modo delle centinaia di famiglie palermitane. Siamo molto impegnati su questo fronte, l’assessorato alla Cittadinanza Sociale, l’assessore Ciulla e il sindaco in prima persona, lavorano costantemente in sinergia per trovare, nel più breve tempo possibile, delle soluzioni adeguate e dare una casa sicura a coloro che ne hanno necessità”.
L’attuale spazio occupato con le baracche invece, secondo quanto fa sapere ancora l’assessore, sarà restituito ai cittadini, diventerà un parco dove si potrà fare una passeggiata, correre, portare i bambini e gli amici a quattro zampe. “Il tema riguarda complessivamente la riserva naturale della Favorita, la più importante e maestosa di Palermo – prosegue Catania – nel Piano di riorganizzazione dello spazio della Favorita, che come ha detto il sindaco diventerà ‘il nuovo Teatro Massimo’ della città, non può continuare a esistere un luogo in cui alcuni nomadi vivono. Quando sarà pronto il Piano d’uso della Favorita, quell’area sarà pertanto destinata a essere utilizzata come un nuovo polmone verde della città. Anche questa porzione di parco della Favorita tornerà, insomma, nelle mani e nei cuori dei cittadini”.
In questi giorni sono stati creati tre mini parchi a disposizione dei bambini. “Ecco, il diritto al gioco, deve essere garantito a tutti – conclude l’assessore – soprattutto ai piccoli che vivono in condizioni di disagio sociale”. I giochi – scivoli, altalene e ruote – sono stati donati da una ditta privata di proprietà di Piero Carbocci, titolare di diversi parco giochi presenti in città, da quelli del giardino inglese a quelli di Mondello. “In appena due giorni è arrivato tutto il materiale – spiega Giuseppe Mosca, del Settore Ambiente e Territorio del Comune di Palermo – e basta guardare i sorrisi e gli occhi felici dei piccoli per pensare che abbiamo fatto una buona azione”.
Scettici i frequentatori e i residenti di viale del Fante che, tra una corsa nel parco vicino e una sosta all’ombra, spiegano il proprio punto di vista. “Promettono la dismissione del campo nomadi da vent’anni – dicono alcuni residenti – ma le varie amministrazioni comunali che si sono succedute non hanno mai portato a termine questo impegno. Quando fu consentito a questa comunità Rom di installarsi in questa area si disse che si trattava di una situazione temporanea e invece è diventata stabile. Abbiamo smesso di credere ai proclami della politica, chiediamo al sindaco azioni concrete, una volta per tutte”.
E sulla posizione del Comune di inserire i nomadi all’interno di un piano generale sull’emergenza abitativa per offrire loro la possibilità di ottenere un appartamento c’è chi non ci sta. “E’ inammissibile una cosa del genere – dice un giovane che fa footing –. In città ci sono centinaia di famiglie che vivono in macchina con bimbi spesso piccolissimi, occupano palazzi comunali per disperazione, muoiono di fame. I Rom vivono così per scelta, è la loro caratteristica, per cui faccio un appello a Orlando affinchè pensi prima ai palermitani che non sanno come andare avanti”.
(Ha collaborato Maria Rita Polipo)