Enzo e Giuseppe, morti sul lavoro | Parenti e amici in lacrime al Civico - Live Sicilia

Enzo e Giuseppe, morti sul lavoro | Parenti e amici in lacrime al Civico

Giuseppe Romeo e Vincenzo Miraglia

Il fratello del 33enne deceduto per il crollo di un'antenna: "Non riesco a crederci".

L'incidente a Mazara
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PALERMO – “Vincenzo ha avuto un incidente, dobbiamo andare in ospedale”. Una telefonata ha segnato il confine tra una normale giornata e il dolore più straziante per la famiglia di Vincenzo Miraglia, il tecnico di 33 anni che ha perso la vita a Mazara del Vallo insieme a Giuseppe Romeo, 52 anni.

Il fratello Gaspare, secondo di tre figli, si trova con la sua famiglia alla camera mortuaria del Civico. Vicino a lui, la moglie Linda, con cui il giovane operaio era sposato da quattro anni. Gli abbracci non bastano, le parole di conforto si perdono nell’aria e davanti ad una fotografia di Vincenzo le lacrime diventano inarrestabili: “Non riesco neanche a guardarlo, mio fratello aveva la luce negli occhi, viveva per sua moglie e sua figlia. Si era congedato nel 2004, era nell’esercito da molti anni. Poi ha deciso di dedicarsi al settore delle telecomunicazioni, era sempre stata la sua passione”.

Da allora Miraglia aveva sempre lavorato con Romeo, era il suo braccio destro. “In quella ditta sentiva un senso di appartenenza, si sentiva a casa – racconta il migliore amico, Giuseppe -. Era una persona d’oro, sempre disponibile e pronta ad aiutare gli altri. Non ho parole per descrivere il dolore che proviamo”. Un ragazzo che aveva sempre frequentato la parrocchia di corso Calatafimi, la zona in cui era cresciuto e dove tuttora abitava con la moglie. “Erano cresciuti insieme e dopo tanti anni avevano deciso di sposarsi – dice l’amico di famiglia Franco -. Vincenzo veniva sempre a casa mia, era amico per la pelle di mio figlio. Quando oggi sono tornato a casa ho aperto la porta e sentito mia moglie singhiozzare. Aveva appena saputo quello che era successo. Siamo molto dispiaciuti anche per il suo titolare, il signor Romeo, di cui parlava sempre bene”.

Il 52enne, rimasto ucciso sul colpo dopo il cedimento del traliccio, aveva sempre avuto una grande passione per le radio. Aveva attivato a Palermo un impianto per affiliarsi a Radio Italia, fino a fondare Radio Italia anni ’60. In molti lo ricordano nel capoluogo siciliano come tecnico specializzato nelle reti private, tra cui Tele One. Frequenti le trasferte per effettuare lavori in tutta la Sicilia: Miraglia e Romeo si spostavano spesso, “ma la sicurezza aveva sempre la priorità su tutto – spiega una parente del 33enne -. Entrambi avevano una grande esperienza, erano due professionisti e utilizzavano ogni dispositivo di sicurezza necessario. Su quello che è successo a Mazara sappiamo ancora poco, per adesso dobbiamo solo sperare di riuscire a convivere col fatto che due persone splendide ci abbiano lasciato”.


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