"Eracle e Anteo" dal |Castello Ursino a Oxford - Live Sicilia

“Eracle e Anteo” dal |Castello Ursino a Oxford

Una mostra espone 200 oggetti della Sicilia subacquea, mai visti prima nel Regno Unito. Attesi 35mila visitatori.

La statua

OXFORD – Dalle acque del porto di Catania, al Castello Ursino fino ad Oxford. E’ il viaggio della statua “Ercole e Anteo”, unico pezzo catanese della mostra “Storms, War and Shipwrecks” (​”​Tempeste, Guerr​a​ e Naufragi”) allestita al museo Ashmolean di Oxford, nel Regno Unito, fino al 25 settembre. Conservato per anni nelle sale del maniero catanese, è ambasciatore di Catania in questa esposizione che racconta le storie ed i tesori della Sicilia archeologica subacquea. Ideata dal Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa, la mostra è già stata un grande successo ad Amsterdam, sarà in esposizione ad Oxford per tutta l’estate e poi tornerà in Sicilia, a Palermo, all’Arsenale Borbonico.

E’ stata inaugurata ieri alla presenza dell’ambasciatore italiano  a Londra​ Pasquale Terracciano​, ​della curatrice Alexandra Sofroniew​ e dello stesso Tusa​. Tra oltre 200 oggetti antichi, espone rostri della “Battaglia delle Egadi” (“che hanno cambiato l’archeologia subacquea”, spiega ​il Soprintendente del Mare), i resti di una chiesa bizantina ritrovata ​nei fondali di Marzamemi e la statua fenicia di Reshef recuperata ​dai marinai ​a largo di Sciacca.

La mostra britannica ha scelto di posizionare la statua catanese nella prima sala dedicata alla Sicilia romana, a destra della porta d’ingresso, dentro un barca ideale che contiene anfore ed altre sculture. Alta meno di un metro e tutta di marmo, l’opera etnea è stata ritrovata nel 1927 nel tratto di costa davanti Catania, durante i lavori di sistemazione del porto. Risale al 2° secolo prima di Cristo e, probabilmente, è una copia di un’altra statua ancora più antica del 4-5° secolo, spiega Maria Turco della Soprintendenza Beni Culturali citando l’archeologo Guido Libertini nel catalogo della mostra. La statua cattura Ercole mentre lotta contro il gigante libico Anteo e lo solleva da terra per vincerlo: secondo il mito, infatti, Anteo era figlio della dea della terra Gaia da cui lui riceveva una forza sovrumana. Sollevandolo da terra, Ercole riusciva ad avere la meglio nella lotta e sconfiggerlo: lo scultore lo ha rappresentato con un occhio infossato, la bocca chiusa, una ruga sulla fronte, capelli corti, la barba con i riccioli, collo e muscoli addominali nella tensione della lotta.

“E’ di proprietà del Comune di Catania”, conferma a LiveSicilia Catania Andrea Patanè della Soprintendenza etnea e, negli archivi informatici della nostra città è catalogato con i nomi greci: “rilievo marmoreo di Eracle ed Anteo”. I gioielli siciliani in mostra provengono tutti dai musei dell’isola: “Nessuno di questi era mai stato esposto nel Regno Unito – spiega a LiveSicilia Catania Alexandra Sofroniew che nella sua carriera ha lavorato anche al Paul Getty Museum ed ha trascorso molto tempo in Sicilia – e siamo convinti che questa mostra aumenterà la conoscenza della storia multiculturale dell’isola, che è stata al centro di un movimento di persone, merci ed idee nel Mediterraneo per centinaia di anni. In 14 settimane, da giugno a settembre, ci aspettiamo 35mila visitatori e almeno mille persone coinvolte nelle attività a corredo come workshop, performance musicali e tour vari. Ogni anno il nostro museo ne accoglie 800mila”.

​Per la Sicilia è un momento d’oro nel Regno Unito: in questo stesso periodo, fino ad agosto, il British Museum di Londra ​dedica alla nostra isola la mostra “Sicily: culture and conquest” che esplora i periodi greci, romani, arabi e normanni. Senza, però, alcun reperto catanese.


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