Erano in 55, ne resteranno 20 | Tanti saluti ai "comandati" - Live Sicilia

Erano in 55, ne resteranno 20 | Tanti saluti ai “comandati”

Lavorano alla Regione proveniendo da altri enti pubblici. Adesso, però, bisogna risparmiare, così ecco i tagli. Tra i 35 chiamati dall'allora assessore Massimo Russo, anche qualche "cognome" noto. (Nella foto, la sede dell'assessorato regionale alla Salute).

 

Agli assessorati Economia e Salute
di
3 min di lettura

PALERMO – Dei 55 attualmente “a lavoro” ne resteranno non più di venti. È stata pubblicata sul sito ufficiale della Regione siciliana la delibera di giunta del 7 febbraio scorso, con la quale il governo ha deciso di ridurre drasticamente il numero dei cosiddetti “comandati”.

L’intervento riguarda in particolare due assessorati: quello all’Economia e quello della Salute. La delibera di giunta, di fatto, dispone la revoca dei 55 contratti attualmente in vigore. Contratti che riguardano sia dirigenti che funzionari. In particolare, all’Economia, come previsto da una legge del 2003, i comandati, dipendenti, cioè, provenienti da altri enti pubblici e “distaccati” alla Regione, sono venti. Alla Salute, invece, possono essere al massimo 35, in base a una legge del 2004. Dopo la revoca, che scatterà dal prossimo primo maggio, i due assessorati dovranno drasticamente limitare il numero dei comandati. All’Economia, come detto, questi non potranno essere più di cinque (tra cui un solo dirigente), mentre alla Salute, “addio” ai 35 comandati: ne resteranno, al massimo, solo 15 (tra cui 11 dirigenti).

Proprio i comandati della Sanità avevano sollevato negli anni passati molte polemiche. Si tratta, per intenderci, di professionisti chiamati in assessorato dai vari ospedali della Sicilia, per supportare l’azione amministrativa e di rinnovamento avviata dall’ex magistrato. Il problema è, però, che anche questi esterni hanno finito per “pesare” sul bilancio della Regione. Al punto che s’è dovuto prevedere, ad esempio, nella Finanziaria 2012, una spesa di 4,5 milioni di euro per pagarne gli stipendi.

Una spesa contro la quale hanno più volte puntato l’indice i sindacati, parlando di “spreco”. Mentre dall’assessorato giungevano rassicurazioni (“nessuno sperpero, ma quei soldi fanno parte di una ‘partita di giro’). Per intenderci, quelle uscite sarebbero costate compensate dai risparmi ottenuti in altre aziende pubbliche.

Una ricostruzione che, evidentemente, non ha convinto l’attuale governo e in particolare l’assessore regionale all’Economia Luca Bianchi: “L’attuale congiuntura economico-finanziaria che la Regione sta vivendo – si legge nella delibera – e la conseguente straordinaria necessità ed urgenza di intervenire per la sua stabilizzazione finanziaria impongono l’adozione di misure di contenimento della spesa pubblica regionale, ivi compresa quella relativa al personale in posizione di comando presso gli uffici della Regione Siciliana, evidenziando – prosegue la delibera – che il ricorso a tale istituto, disciplinato dalla normativa sopra richiamata, trova giustificazione esclusivamente nei casi in cui risulta necessario sopperire ad eventuali specifiche esigenze di prestazioni lavorative, cui non può farsi fronte con professionalità interne”.

A dire il vero, al di là dei costi, il tema dei “comandati” è sempre stato molto caldo anche per altri motivi. Tra questi, infatti, ecco alcuni nomi e cognomi “familiari” alla pubblica amministrazione. Tra i comandati dell’allora assessore Massimo Russo, infatti, figuravano Rosalia Traina, primario di farmacia a Villa Sofia; Maria Paola Ferro, moglie del predecessore di Russo e oggi rettore dell’Università di Palermo Roberto Lagalla; Fabrizio Geraci, medico di pronto soccorso e cugino del deputato regionale del Pdl ed ex vice-sindaco Francesco Scoma. Ecco poi Rosalia Murè, figlia dell’ex sindaco di Nicosia; Antonio Leonardi, ingegnere all’Asp di Catania e Attilio Mele, zio “acquisito” proprio dell’ex assessore Russo.

E la storia dei “comandati” ha recentemente riguardato proprio l’assessorato all’Economia. L’attuale capo di gabinetto di Luca Bianchi, Giulio Guagliano, è stato per tanti anni un “comandato” in assessorato, con la qualifica di dirigente di terza fascia. Guagliano proviene dal Comune di Termini Imerese. L’estate scorsa, però, l’assessorato Economia pubblica un bando per “mobilità volontaria” alla ricerca di sei dirigenti da inserire nei ranghi. Appena pubblicato quel bando, alcuni dipendenti dell’assessorato e qualche sindacato ha parlato di procedura “ad hoc” per favorire una sola persona, indicata come “vicina” all’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo e a Riccardo Savona. I fatti non dissiperanno quei dubbi, visto che solo un dirigente sembra avere i requisiti richiesti: Giulio Guagliano diventa così a tutti gli effetti un dirigente della Regione. Un ex comandato, ormai.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI